L’assalto dei supermercati in Finlandia a causa della paura da Coronavirus ha dato esiti diversi da quelli che potreste pensare: sono stati svuotati gli scaffali del vino. In Italia pasta, scatolame e carta igienica sono andati a ruba. I finlandesi, invece, si sono concentrati su altro: sul vino.
In realtà il vino in questo periodo sta vendendo parecchio, anche se ancora non sono stati rivelati ancora dati e statistiche precise (è da precisare che a Torino a inizio norme restrittive era stato registrato il +50% nella vendita degli alcolici). Tuttavia è innegabile che in Finlandia il vino sia andato a ruba. Esattamente come accaduto qui, non appena il governo finlandese ha diramato le norme restrittive per evitare i contagi, ecco che il popolo di Finlandia si è gettato all’assalto dei supermercati per fare scorte. Solo che qui sono subito spariti dagli scaffali le confezioni in cartone di vino da 5 o anche più litri.
Kari Pennanen, direttore commerciale della catena di supermercati Alko, ha spiegato che in più di trenta anni lavorativi non ha mai visto nulla del genere. Più che il totale delle vendite, di poco superiore a quello dello stesso periodo del 2019, si è notato che la crescita maggiore è stata nel comparto vino, con particolare riferimento alle confezioni grandi di cartone con valvole.
Stessa cosa pare che sia accaduta in Estonia: qui si parla di carenza di scorte di alcolici. Per questo motivo il governo di Tallin sta seriamente ventilando l’idea di mettere dei limiti di vendita a vini e liquori. Paese che vai, usanze che trovi: in Italia si vieta la vendita di articoli di cartoleria e biancheria, in Estonia si limita la vendita degli alcolici.