Scene di un film già visto, ma che avremmo volentieri fatto a meno di rivivere: la paura del coronavirus, e più precisamente della contagiosissima variante Omicron, è tornata a diffondersi e a Milano i supermercati affrontano nuovamente il rischio di rimanere con gli scaffali vuoti.
Nelle prime settimane di pandemia, agli inizi della primavera del 2020, l’assalto dei supermercati fu tra i primi effetti collaterali del Covid-19, e ora le stesse scene si stanno ripetendo: frighi popolati solamente più da qualche confezione di yogurt e insalata, banco della carne decimato, ceste di frutta e verdura dove non rimangono che i prezzi. E mancano anche i dipendenti e addetti alla vendita, confinati in casa (e di conseguenza impossibilitati a rifornire gli scaffali) perché positivi o in quarantena per il contatto con un contagiato. Il risultato? La normale attività di diversi punti vendita nel capoluogo lombardo è compromessa da giorni, e i clienti vagano per corridoi svuotati, Questa volta, però, con l’inquietante sensazione di un déjà vu.