Viva la regionalità, anche a tavola, e pure al supermercato: continua infatti la crescita dei consumi dei prodotti locali, o almeno di quelli che contemplano in etichetta l’indicazione della regione italiana da cui provengono.
A sostenerlo è la nona edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che parla di un sell-out da circa 2,6 miliardi di euro nel 2020, con una crescita del giro d’affari del +6,4% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Il paniere dei prodotti alimentari e delle bevande a connotazione regionale – spiega l’Osservatorio – è composto da oltre 9.200 referenze, che contribuiscono per l’8,0% al giro d’affari totale del food nel canale ipermercati e supermercati.
A vincere la gara tra le regioni più amate dagli Italiani c’è il Trentino Alto Adige , che primeggia sia per numero di referenze che per giro d’affari, con l’1,1% del giro d’affari complessivo raggiunto grazie a vini, spumanti, speck, yogurt, mozzarelle, latte. Seguono la Sicilia, con l’1,0% del giro d’affari e l’1,3% dei prodotti (vino, sughi, arance) e il Piemonte, con una quota dello 0,9% sulle vendite e dell’1,4% sull’assortimento (vini, formaggi freschi, carne, acqua minerale e latte). Quarta regione per giro d’affari nel food è l’Emilia-Romagna, con lo 0,8% del giro d’affari e l’1,0% delle referenze (vini, pasta all’uovo e salumi). Ad aggiudicarsi i migliori tassi di crescita delle vendite del 2020 sono le regioni del Sud: la Puglia fa registrare un aumento del +14,4% rispetto al 2021 e la Calabria del +12,5%.