Con le persone chiuse in casa causa coronavirus cala fortemente il numero di volte in cui ci si reca a fare la spesa (e quindi di transazioni), ma questa diventa molto più “grossa”, fino al 21% in più. E quasi tutte le principali catene delle grande distribuzione (GDO) vedono incrementare il volume economico, ad eccezione di Esselunga.
A rilevarlo una ricerca condotta da Revolut (società finanziaria britannica che tra i suoi servizi bancari offre una carta prepagata), che ha analizzato le abitudini di consumo dei suoi 400 mila utenti italiani durante la quarantena, tra l’inizio di aprile e il mese precedente.
Se le transazioni con la carta sono calate del 77% (ovviamente: siamo quasi tutti chiusi in casa) rispetto ad un mese fa, cresce il numero di transazioni online del 9% e il volume è salito del 15%. Nella GDO, quindi, a fare da contraltare al minor numero di volte che le persone si recano a fare la spesa al supermercato è la maggior quantità di prodotti acquistato (le tanto citate “scorte” alimentari).
Parlando di catene, Auchan, ad esempio, vede calare del 44% il numero di transazioni con carte Revolut, ma registra un incremento economico complessivo del 19% della spesa negli ultimi 30 giorni. Situazione simile per Carrefour, con un +37% dell’importo totale speso ma con un calo del 46% delle transazioni. La spesa più “grossa” viene fatta (almeno per quanto riguarda le persone con carta Revolut) nei supermercati Penny Market, con un +72%, bene anche Conad con +61% e Coop con 49%. Mentre Esselunga è l’unica ad aver perso punti percentuali sia per quanto riguarda le transazioni +68% che per l’importo speso -19%.