Continua a far discutere – e preoccupare – la maxi operazione di acquisizione da parte di Conad delle catene di supermercati Auchan, Sma e Simply. Una delle città più coinvolte sicuramente Roma, dove sono interessati dall’accordo 42 punti vendita e quasi 2 mila lavoratori chiedono maggiori garanzie. Ed è proprio nella capitale che è stato indetto uno sciopero il 14 ottobre.
I tre brand sono passati sotto il marchio della margherita per la cifra monstre di 1 miliardo di euro, ma grande è la preoccupazione tra i sindacati per il futuro degli attuali dipendenti di Auchan, Sma e Siply in tutta Italia. Oltre 1600 sono i punti vendita che passeranno sotto il marchio Conad. E nella capitale (ma non solo) è altissima la tensione tra i lavoratori.
Al tavolo delle trattative tra sindacati e azienda infatti ancora non si è vista la luce. “Bdc/Conad non ha fornito alcuna garanzia di salvaguardia dell’occupazione – spiegano i segretari generali di Filcams Cgil, Alessandra Pelliccia; Fisascat Cisl, Stefano Diociauiti e Uiltucs, Giuliana Baldini – Nello specifico, rispetto al percorso di ‘salvataggio’ tanto decantato da BDC/Conad, da realizzarsi attraverso la progressiva conversione a marchio Conad della rete di vendita del territorio, preoccupa il fatto che ad oggi la stessa azienda abbia avviato le procedure di trasferimento per solo 18 dei 45 negozi esistenti, coinvolgendo una platea di circa 600 dipendenti, rispetto ai quasi 2000 impiegati sul territorio”.
In tutta risposta, sciopero dei lavoratori dei supermercati della rete Auchan/Sma di Roma e Lazio lunedì 14 ottobre. Ad incrociare le braccia potrebbero essere quasi 2000 lavoratori se si considera anche l’indotto. Non è ancora il 14 ottobre, ma già nei supermercati il clima è teso: spuntano i primi cartelli di protesta in un punto vendita di via Appia: “Non ci stiamo ad essere ‘persone trattate come cose”.