E’ arrivata una nuova ordinanza della Regione Lazio: i supermercati saranno chiusi a Roma (e in tutto il Lazio a dire il vero) per Pasqua e Pasquetta. Ma non solo: avranno le saracinesche giù anche i negozi di generi alimentari. Ovviamente il tutto è stato fatto per limitare gli spostamenti in corso di emergenza Coronavirus: purtroppo troppe persone avrebbero preso la scusa della spesa per farsi un scampagnata a Pasqua e Pasquetta in giro per supermercati.
Già ieri sera era stato annunciato l’arrivo di una nuova ordinanza regionale che, puntuale, stamattina è stata firmata. In realtà qualche giorno fa si pensava di tenere aperto mezza giornata. La precedente ordinanza, infatti, permetteva ai supermercati di stare aperti nei giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 19, mentre nei festivi dalle ore 8.30 alle ore 15. Quindi se tutto fosse rimasto invariato, anche a Pasqua e Pasquetta i supermercati potevano stare aperti (se lo avessero voluto, sta al supermercato deciderlo. Un esempio è la Nova Coop che in Piemonte e Alta Lombardia ha deciso autonomamente di chiudere a Pasqua e Pasquetta).
Con la nuova ordinanza firmata oggi, invece, serrande giù per tutti i supermercati e negozi alimentari del Lazio sia a Pasqua che a Pasquetta. Con un duplice scopo: da una parte far riposare i dipendenti per due giorni di seguito, dall’altro evitare le uscite inutili di quei cittadini che con la scusa della spesa, escono di casa anche quando non sarebbe necessario.
Sono comunque esentati da questa ordinanza e possono rimanere aperti farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio. Postilla: nella medesima ordinanza viene ripristinata la possibilità di vendere prodotti di cartoleria, cancelleria e forniture per ufficio al dettaglio, purché tale vendita avvenga in attività di vendita di generi alimentari (tradotto: la cancelleria nei supermercati può essere venduta, la cartoleria invece deve rimanere chiusa) o in attività per cui non è prevista la chiusura (un esempio sono le tabaccherie). Inoltre attività come librerie e cartolerie che devono stare chiuse, potranno vendere questi prodotti via internet, telefono, tramite radio, televisione o per corrispondenza.