E’ successo in Sudafrica: diverse persone hanno bevuto della birra fatta in casa durante il lockdown. Il risultato? Una strage: 6 morti e 4 intossicati sono le prime stime. Per capire cosa sia accaduto, bisogna contestualizzare meglio le regole del lockdown nel paese africano.
Qui, sin dall’inizio della quarantena, il governo ha deciso di vietare la vendita di alcolici e sigarette per evitare la diffusione del Coronavirus. La mossa non è stata vincente e, prevedibilmente, ha scatenato due meccanismi: da una parte ha spinto la gente a prodursi da sola gli alcolici in casa con esperimenti home made che, come in questo caso, hanno condotto a morte diverse persone. Dall’altra parte, invece, ha incrementato il mercato nero.
In questa particolare vicenda le vittime sono state un gruppetto di amici provenienti dallo Zimbabwe e dal Malawi. Hanno tutti bevuto una birra fatta in casa a Masiphumuelele, un comune di Città del Capo. Solo che in questa birra era stato aggiunto del metanolo, cosa che ha provocato la morte per avvelenamento da metanolo di sei persone e una grave intossicazione per altre quattro. Queste ultime si sono salvate, ma hanno subito danni alla vista.
I parenti delle vittime hanno spiegato cosa sia accaduto. Sania Rungana, la vedova di uno di costoro, incinta di otto mesi di due gemelli, ha raccontato che il marito ha iniziato a bere la birra sabato. Poi era tornato a casa, aveva dormito e domenica aveva bevuto di nuovo. La birra gli era stata venduta da un vicino. Fino a quel momento non era mai successo nulla e la donna non gli aveva chiesto spiegazioni su quelle bottiglie prive di etichetta.
Tuttavia il marito il lunedì mattina si era alzato in stato confusionale. La donna aveva pensato immediatamente ai postumi di una sbornia, ma quando aveva notato che peggiorava, aveva subito chiamato i soccorsi. Poco dopo l’uomo smetteva di parlare, non riusciva più a vedere e non capiva cosa stesse succedendo.
Anche il fratello della vittima aveva bevuto quella birra adulterata. Il suo racconto segue le orme di quello del fratello: sabato e domenica aveva bevuto la stessa birra, salvo poi svegliarsi lunedì con un forte mal di testa. Anche lui aveva subito pensato ai postumi della sbornia, era venuto a sapere del malore del fratello e lo aveva accompagnato in ospedale. Mentre il fratello veniva ricoverato, lui veniva rimandato inizialmente a casa. Ma arrivato qui, aveva cominciato a peggiorare: il mal di testa era insopportabile e non riusciva a camminare. Per questo motivo era tornato in ospedale ed era stato ricoverato nella medesima notte in cui il fratello moriva.
Sopravvissuto, ancora adesso ha problemi alla vista: riesce a vedere solo da vicino. Inoltre continua ad avere dolori articolari e mal di testa continui. Stessa cosa successa a un altro amico: anche lui aveva bevuto la stessa birra per tutto il week-end, salvo poi sentirsi male il lunedì. Saputo che due dei suoi amici erano stati ricoverati per gli stessi sintomi, si è recato anche lui al nosocomio.
La polizia locale ha annunciato che è stata aperta un’indagine: l’ipotesi più probabile è l’avvelenamento da metanolo. Questo è però solo l’ultimo dei casi di morte da birra fatta in casa in Sudafrica. A inizio maggio una coppia era deceduta a causa di birra home made, mentre due settimane dopo un’altra coppia era morta in terapia intensiva dopo aver bevuto alcune bottiglie di alcolici fatte in casa. Idem dicasi per altre tre persone nel villaggio di KwaNonibe.
Anche in Messico era successa una cosa analoga: qui 42 persone erano morte a causa di alcolici adulterati bevuti durante un funerale.