Il divieto di vendita e somministrazione di alcolici in Sudafrica, deciso per diminuire i ricoveri per crimini violenti e incidenti stradali, e lasciare liberi i posti letto per i pazienti affetti da Coronavirus, sta mettendo a dura prova l’industria di settore.
La South African Breweries, principale produttore di birra del Paese, ha appena annunciato che lascerà a casa oltre cinquecento lavoratori, perché messa in difficoltà dal divieto, e costretta a ridurre i livelli di produzione ormai da diversi mesi.
“Ci rendiamo conto dell’impatto che questa decisione avrà sulle 550 famiglie che purtroppo dovranno rinunciare al loro stipendio a causa della riduzione dei livelli di produzione dovuta alla sospensione delle vendite”, ha affermato Zoleka Lisa, vicepresidente del gruppo, non senza una nota di polemica nei confronti delle decisioni governative. “Stiamo rivedendo tutta la nostra strategia – ha aggiunto – ma con una comunicazione e un impegno minimi da parte del governo sui termini di scadenza del divieto, è estremamente difficile fare una pianificazione aziendale a lungo termine”.
La South African Breweries ha inoltre fatto sapere che, a causa di queste restrizioni e dell’impossibilità di programmare il futuro (visto che non si sa quando il divieto di vendita di alcol verrà tolto), è già stata costretta a ridurre gli stipendi del personale del 10% e a cancellare 5 miliardi di investimenti. La SAB ha dunque invitato il governo a impegnarsi con l’industria e con tutte le parti sociali nel tentativo di “ottenere una maggiore responsabilità nel processo decisionale”.
[Fonte: Businesstech]