A quanto pare da qualche anno a questa parte Subway è costretto a frequentare i tribunali per via di una causa per “falso” tonno intentata da una cliente, Nilima Amin. Ebbene: la donna, per problemi personali, ha deciso di archiviare senza pregiudizi la causa. Il che vuol dire che, per adesso, la donna archivia la causa, ma quando si sentirà meglio, se le salterà il ticchio, potrebbe di nuovo decidere di fare causa a Subway.
Subway e il problema del “falso” tonno
Tutto è iniziato nel gennaio 2021 quando Amin ha denunciato Subway affermando che test di laboratorio indipendenti eseguiti sul pesce e maionese della catena non contenevano alcuna traccia del tonno promesso. Subito gli avvocato della donna non avevano esplicitato cosa avessero trovato tali test, ma successivamente la causa era stata modificata sostenendo che nel prodotto in questione erano presenti proteine di pollo, maiale e manzo.
Subway, dal canto suo, aveva subito respinto tali accuse, sostenendo che il suo era vero tonno al 100%. Anzi: sempre nel 2021 l’azienda aveva lanciato un apposito sito web per spiegare come stessero le cose ed evitare eventuali malintesi.
Nonostante ciò, però, Subway ha affermato di aver subito un contraccolpo negativo da questa vicenda, con un calo delle vendite del prodotto. Così la causa si è trascinata in tribunale, anno dopo anno. Nel 2022 l’azienda aveva provato a far archiviare il caso, ma era stata bloccata nel suo intento da un giudice della California che aveva stabilito che Amin poteva andare avanti con la denuncia.
Così si arriva al 2023, quando Amin ha deciso di far archiviare il caso senza pregiudizi. Questo perché è rimasta incinta nel frattempo e le sue nausee e condizioni “debilitanti” causate dalla gravidanza le stanno impedendo di seguire il caso. Da qui la richiesta di archiviazione senza pregiudizi, formula che, però, non deve essere piaciuta a Subway visto che, in questo modo, la donna potenzialmente in futuro potrebbe decidere di riaccendere la causa.
Anzi: Subway non è affatto disposto a lasciare che il caso cada nel dimenticatoio, dopo tutti i guai che la causa ha provocato all’azienda. Lo scorso 4 maggio, infatti, Subway ha dichiarato che Amin e i suoi avvocati avevano deciso di abbandonare la causa dopo essersi resi conto che non avrebbero potuto vincerla. Da qui la richiesta di Subway affinché gli avvocati di Amin paghino 618mila dollari di conto per le spese legali relative alla causa.
Inoltre Subway ha anche chiesto che l’azione legale collettiva venga del tutto respinta. Come dargli torto? Non è che ti svegli alla mattina e decidi di fare causa a chicchessia salvo poi tirarti indietro quando trovi altro da fare o quando ti rendi conto che le basi della tua denuncia erano alquanto scricchiolanti.