Il caldo africano di questi giorni non colpisce duramente solo noi, ma anche gli animali ne stanno risentendo sensibilmente. Stress da caldo anche per gli animali nelle case e nelle fattorie dove sono già entrate in funzione ventole e doccette per aiutare le mucche che stanno producendo fino al 10% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali per le alte temperature.
È l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di caldo africano che sta investendo l’Italia da nord a sud con la colonnina di mercurio che sfiora i 40 gradi assediando le stalle della Pianura Padana.
“Per le mucche – sottolinea la Coldiretti – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – rileva la Coldiretti – sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi.
Al calo delle produzioni di latte si aggiunge poi – continua la Coldiretti – un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo”.
Il 2020 è stato fino adesso di oltre un grado (+1,01 gradi) superiore alla media storica classificandosi al quarto posto tra i più bollenti dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr relativi ai primi sette mesi dai quali si evidenzia anche la caduta del 30% di pioggia in meno che ha procurato l’allarme siccità in Italia dove i livelli del Po e dei grandi laghi sono in discesa, le riserve idriche nazionali in affanno ed è favorito il propagarsi degli incendi spesso dolosi.