“Questo è solo l’inizio” aveva commentato in maniera affatto inquietante il CEO di Starbucks, Howard Schultz, facendo riferimento a una piccola ondata di chiusure dei suoi punti vendita nella terra a stelle e strisce. Ebbene, a quanto pare Schultz – chi l’avrebbe mai detto? – ha mantenuto la parola: stando a quanto annunciato di recente dalla stessa azienda, infatti, Starbucks chiuderà in maniera definitiva altre due sedi negli Stati Uniti, citando in entrambi i casi – ancora una volta – “problemi di sicurezza”.
“Continuiamo a valutare l’esperienza dei partner e dei clienti in tutti i nostri negozi come normale pratica aziendale” si può leggere in una nota emessa dal colosso statunitense del caffè. “Dopo un’attenta valutazione, stiamo chiudendo alcuni negozi in luoghi che hanno subito un elevato volume di incidenti difficili che rendono pericoloso continuare a operare, per aprire nuove sedi con condizioni più sicure”. Incidenti che, stando a quanto trapelato, consisterebbero in un certo numero di clienti che aveva preso l’abitudine di assumere droghe nei punti vendita in questione.
La società ha poi rincarato la dose sottolineando che le chiusure dei negozi in cui sono avvenuti tali incidenti serviranno a rendere le sedi Starbucks più sicure sia per i clienti che per i dipendenti: “Non vediamo l’ora di continuare a servire queste comunità locali” si legge ancora nella nota sopracitata “e incoraggiare i nostri clienti a farci visita negli altri nostri negozi in queste aree”.