Gli Stati Uniti, forti di una campagna vaccinale che procede spedita, iniziano ad allentare le restrizioni e a riaprire i ristoranti, così i ristoratori chiedono a gran voce di essere inseriti nelle categorie prioritarie che hanno diritto ai vaccini.
L’ipotesi era stata già più volte discussa, ma ora la richiesta si fa sempre più insistente.
Più che altro perché se sempre più Stati riaprono i ristoranti, non procede alla stessa velocità l’inserimento dei lavoratori del settore della ristorazione nelle categorie che possono ottenere il vaccino contro il Coronavirus. Secondo i dati diffusi dal New York Times, solo un terzo degli Stati Uniti ha permesso ai lavoratori della ristorazione di vaccinarsi, mentre sono almeno 26 quelli che hanno iniziato ad aprire le vaccinazioni dei lavoratori dei negozi di alimentari.
La pressione per riportare il paese alla vita normale, intanto, è aumentata. Stati come il Texas questa settimana hanno permesso a tutte le attività commerciali di aprire completamente, e sono ormai molti gli Stati che hanno concesso di riaprire i ristoranti anche al chiuso.
Così, la questione dell’accesso ai vaccini per le diverse categorie di lavoratori si è fatta stringente, come d’altronde accade anche in Italia, sebbene qui la campagna vaccinale sia ancora molto indietro rispetto a quella degli Stati Uniti.
[Fonte: New York Times]