L’insolita moria di foche nel Maine, nel nord est degli Stati Uniti d’America, è riconducibile all’imperversare dell’influenza aviaria: stando a quanto lasciato trapelare dal Dipartimento dell’Agricoltura, infatti, i campioni di quattro foche dell’area in questione sono risultati positivi al virus. L’emergenza ha cominciato a prendere forma verso i primi di giugno, quando i soccorritori di mammiferi marini presero a segnalare un numero insolitamente alto di spiaggiamenti di foche. Le autorità sanitarie, evidentemente allarmate (considerando anche i recenti sviluppi dell’epidemia di aviaria), hanno dunque condotto i test del caso e affermato che di fatto il tasso di spiaggiamento è circa tre volte quello normale – un’anomalia che, come accennato, potrebbe essere stata favorita dall’incedere dell’influenza aviaria.
Non si tratta del primo caso di aviaria riscontrata in mammiferi, anche se di fatto il rischio per gli umani – seppur presente – rimane minimo: in ogni caso le autorità sanitarie nazionali stanno monitorando attentamente le morti. Stando alle dichiarazioni della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) le persone e gli animali domestici vicino ai focolai certificati (incluso quello in questione nel Maine) dovrebbero tenersi a distanza di sicurezza e contattare le autorità se dovessero trovare un esemplare malato. Al momento, l’origine dell’epidemia tra le foche è ancora oggetto di indagine.