Negli Stati Uniti i ristoranti accorciano i menu puntando alla semplicità per far fronte alle conseguenze dell’emergenza sanitaria. A dirlo è la Cnn, secondo la quale si tratta di una strategia per ridurre le complicazioni e i costi.
L’industria della ristorazione oltreoceano è difatti calata a picco: da marzo a maggio le vendite sono diminuite di circa 94 miliardi di dollari e la riapertura ha comportato ulteriori difficoltà. Ad esempio, IHOP, catena specializzata nelle colazioni, ha ridotto da 12 a 2 pagine la lista delle pietanze da ordinare abolendo quelle più complesse e che solo pochi ospiti sceglievano. “Un menu ridotto significa che i neoassunti fanno meno fatica ad apprendere le loro mansioni e inoltre ci consente di avere meno sprechi. Non credo che torneremo mai al menu di 12 pagine”, ha spiegato il responsabile marketing Brad Haley.
E anche McDonald’s ha tolto alcuni piatti popolari dal menu per una questione di sicurezza.“Questa decisione ci ha aiutato a semplificare il lavoro dei nostri addetti e ha anche migliorato la customer experience”, ha dichiarato la società. Un menu agevolato, dunque, può rendere più sostenibile il business aiutando i ristoranti a superare un momento difficile a causa di quelli che non cenano più fuori casa per questioni economiche oppure per evitare il contagio.