Se non vi ricordate di Abbott Nutrition non c’è problema, siamo qui apposta: si tratta di uno dei maggiori produttori di formule per l’infanzia degli Stati Uniti, che di fatto fu però costretto a chiudere a febbraio in seguito al manifestarsi di alcune infezioni batteriche che si sono addirittura rivelate fatali per due neonati. Un evento che, unito ai problemi alla catena di produzione e distribuzione, innescò un’emergenza nel settore del latte in polvere, causando la preoccupazione di milioni di genitori.
Genitori che, fortunatamente, potranno presto tirare un sospiro di sollievo: la Abbott ha infatti raggiunto un accordo con la FDA (Food and Drug Administration) per riaprire uno dei suoi stabilimenti chiusi e aumentare la produzione, allontanando di fatto lo spettro delle scorte in esaurimento. La produzione della struttura in questione, accordata dopo la risoluzione delle accuse di mancato rispetto delle norme di qualità e sicurezza, dovrebbe riprendere entro due settimane, mentre saranno necessarie dalle sei alle otto settimane prima che il prodotto finale possa tornare a essere disponibile sugli scaffali a stelle e strisce. Nel frattempo, la FDA – che ha dichiarato di riconoscere l’apprensione dei genitori – ha annunciato altri piani per alleviare la carenza a livello nazionale.
L’idea, al momento, è quella di allentare alcune delle restrizioni ai produttori: “La nostra nuova guida semplifica la capacità delle aziende, comprese quelle che normalmente non vendono alimenti per lattanti in questo Paese, di rendere i prodotti disponibili al mercato statunitense” ha spiegato il commissario della FDA Robert Califf. La speranza è che, coinvolgendo i produttori di tutto il mondo, si riescano a trovare scorte a sufficienza per traghettare il tempo necessario alla Abbott per riprendere le operazioni. “Ci stiamo impegnando per portare quanto più prodotto possibile sugli scaffali dei negozi” ha affermato Frank Yiannas, vice commissario della FDA per la politica alimentare. “E non ci fermeremo finché il mercato del latte artificiale non tornerà alla normalità”.