Con buyback si intende un’operazione finanziaria con cui una data azienda, quotata in borsa, ricompra le proprie azioni. Ora che i tecnicismi sono stati risolti, dovete sapere che recentemente il CEO ad interim di Starbucks, Howard Schultz, ha dichiarato l’interruzione del programma di buyback – un annuncio che ha contribuito a un crollo in borsa del brand, che registra un pessimo -5,22%.
La strategia intesa da Schultz, illustrata da lui stesso in una lettera indirizzata agli azionisti, era quella di trovare un modo per “investire di più nelle nostre persone e nei nostri negozi”, individuato come “l’unico modo per creare valore a lungo termine per tutte le parti interessate”. Al momento, però, le quote del colosso del caffè segnano un profondo rosso: rispetto all’indice S&P 100 il titolo presenta infatti un deciso rallentamento, rendendolo un potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.
Allo stato attuale lo scenario di breve di Starbucks rileva una decisa salita con obiettivo individuato a 88,03 USD. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 85,83. Le attese sono tuttavia per un innalzamento della curva fino al top 90,23.