Starbucks si fa pubblicità con la Reggia di Caserta e il sindaco, anziché arrabbiarsi, ringrazia

Starbucks comincia a vendere (a Napoli) delle tazze raffiguranti la Reggia di Caserta. Il sindaco, ammaliato, ringrazia: ma davvero per "valorizzazione del patrimonio" ci accontentiamo di questo?

Starbucks si fa pubblicità con la Reggia di Caserta e il sindaco, anziché arrabbiarsi, ringrazia

Starbucks mette in vendita – alla stazione ferroviaria di Napoli, tra parentesi – alcune tazze che raffigurano la Reggia di Caserta, e il gesto attira naturalmente l’attenzione del Comune. Non per chiedere delucidazioni al colosso a stelle e strisce, che tra l’altro non possiede nemmeno un punto vendita nella città in questione, ma per ringraziare: è pur sempre promozione gratuita, e tutti sanno che la cattiva pubblicità non esiste.

La leggerezza, se così vogliamo definirla, delle autorità locali ha a sua volta causato dei dissensi: c’è chi mal sopporta che la Reggia sia ridotta a una tondeggiante grafica per decorare delle tazze messe in vendita (a Napoli, ripetiamo: nemmeno nella città che ospita la Reggia stessa!) da una multinazionale.

I ringraziamenti del sindaco e la polemica

starbucks

Lo scenario del conflitto è la bacheca Facebook del Comune di Caserta. “Una bella iniziativa per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico: sono disponibili le nuove tazze raffiguranti la Reggia di Caserta presso Starbucks della Stazione di Napoli in Piazza Garibaldi” si legge nel post.

Mettiamo le eccellenze italiane nei panini del McDonald’s: siamo sicuri che sia valorizzarle? Mettiamo le eccellenze italiane nei panini del McDonald’s: siamo sicuri che sia valorizzarle?

“Un’opportunità unica (ci pare quasi sarcastico, ndr) per cittadini e visitatori di apprezzare e portare con sé un simbolo della nostra storia e cultura” continua. “Invitiamo tutti a scoprire queste tazze esclusive, che celebrano la bellezza e la tradizione della nostra città. Un ringraziamento speciale a Starbucks per il suo contributo alla promozione del nostro patrimonio”. Si fa un gran parlare di “valorizzazione”: ma davvero è sufficiente una tazza prodotta in serie per compiacerci?

Insomma, occhi dolci alla sirena in verde a prescindere dal contenuto: non tutti, come dicevamo, hanno apprezzato – soprattutto Gianpiero Zinzi, deputato della Lega nato e cresciuto proprio a Caserta. Il suo j’accuse è limpido: secondo lui il Comune, “anziché promuovere in maniera efficace il patrimonio culturale” con “azioni mirate” e “adoperandosi per la registrazione di un marchio, lascia che a farlo sia una multinazionale che incassa a spese del nostro patrimonio artistico-culturale senza nemmeno aprire una sede locale e portare un euro nella nostra città”.

Zinzi è intransigente: anziché ringraziare pubblicamente, il primo cittadino avrebbe dovuto citare Starbucks per danni. Per il deputato il sindaco dovrebbe mettere “in campo politiche vere, concrete, programmando azioni che permettono di stimolare anche un ritorno economico sul territorio, potenziando servizi per i cittadini e valorizzando al meglio le nostre bellezze e non lasciare che il tutto accada per caso e a sua insaputa”. In caso contrario, “si metta da parte per il bene dei cittadini”.