Anche Rossan Williams abbandona la nave Starbucks: Williams lavorava per il colosso del caffè a stelle e strisce da ben 17 anni, e di fatto ha sempre svolto un ruolo chiave nella spinta contro la sindacalizzazione emersa in particolare nell’ultimo anno. I più attenti avranno notato che in apertura abbiamo infilato un “anche”: si tratta, infatti, del terzo dirigente che abbandona il marchio negli ultimi due mesi dopo il ritiro dell’ex CEO Kevin Johnson (sostituito da Howard Schultz) e l’espulsione del consigliere generale Rachel Gonzalez.
Rossan Williams sarà sostituta da Sara Trilling, che è attualmente vicepresidente senior e presidente di Starbucks Asia Pacific, e lavora con l’azienda da 20 anni; e la sua uscita – secondo quanto emerso in una lettera inviata ai dipendenti – è stata preceduta “una discussione su una prossima opportunità per Rossann all’interno dell’azienda, che ha però rifiutato”. Come accennato poco sopra, Williams si schierò in prima linea per contrastare le spinte dei sindacati: “Chiediamo ai nostri partner di votare no al sindacato” aveva scritto in una lettera redatta nell’ottobre scorso ” non perché siamo contrari ai sindacati, ma perché crediamo che miglioreremo al meglio la nostra partnership e porteremo avanti i cambiamenti operativi insieme in una partnership diretta”. Come ben sappiamo, l’appello cadde su orecchie sorde: dopo le prime votazioni di dicembre si contano 187 elezioni sindacali negli Starbucks statunitensi, e nell’81% di queste si è votato a favore del sindacato.