Dal primo di ottobre a sedersi sul trono del CEO di Starbucks sarà Laxman Narasimhan: secondo quanto fatto trapelare dal colosso del caffè, Narasimhan prenderà ufficialmente le redini del suo ruolo ad aprile e entrerà, nei mesi successivi, anche a far parte del consiglio di amministrazione dell’azienda: c’è da immaginare che, con ogni probabilità, i suoi primi grattacapi avranno a che vedere con la recente ondata di sindacalizzazione negli Stati Uniti o con il brusco calo delle vendite nel mercato cinese. Howard Schultz, nel frattempo, continuerà a tenere il titolo per tutta la durata della transizione, conservando per di più il suo seggio nel consiglio di Starbucks.
Periodo di transizione che, di fatto, vedrà Narasimhan affiancare l’attuale CEO e altri dirigenti in modo che possa gradualmente immergersi nell’ambiente aziendale e assorbire al meglio il piano di reinvenzione recentemente delineato dallo stesso Schultz. “L’attività di Starbucks, così com’è costruita oggi” aveva a tal proposito commentato Schultz “non è impostata per soddisfare pienamente i comportamenti, le esigenze e le aspettative in evoluzione dei nostri partner o clienti”. In questo contesto, il piano di rinnovamento in questione dovrebbe includere il “miglioramento radicale” dell’esperienza dei dipendenti e la riprogettazione dei negozi – riprogettazione che, di fatto, sta passando anche attraverso la chiusura di numerosi punti vendita.