Starbucks negli USA serve un detergente al posto del caffé: cliente fa causa

Negli USA uno Starbucks ha accidentalmente servito a un cliente un detergente al posto del caffè nero ordinato. Ed è subito causa legale.

Starbucks negli USA serve un detergente al posto del caffé: cliente fa causa

Torniamo negli USA, più precisamente nel Connecticut: qui un cliente di Starbucks ha ordinato un caffè nero caldo, solo che al suo posto gli è arrivato un detergente chimico tossico. E la causa legale è servita su un piatto d’argento.

La causa è stata depositata martedì scorso presso il tribunale distrettuale del Connecticut: il cliente chiede un risarcimento danni del valore di 75mila dollari. Matthew Tyler Mitchell, questo il nome del cliente, si trovava dalle parti di Greenwich la scorsa estate.

L’uomo si era recato allo Starbucks Store 806, ordinando una tazza di caffè nero caldo. La tazza gli è arrivata come previsto e sembrava uguale a tutte le altre. Solo che quando l’uomo ha bevuto un sorso del presunto caffè, ecco che si è reso conto di aver appena ingerito una sostanza tossica.

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Mitchell ha subito percepito una forte sensazione caustica e di bruciore nella bocca, in gola e nello stomaco, cominciando così a tossire in modo convulso. Aprendo il coperchio della tazza, ha notato che al posto del caffè c’era una sostanza blu. Subito dopo sono comparse forti vertigini e nausea.

L’uomo ha così allertato un manager di Starbucks di cosa fosse successo. Il manager avrebbe spiegato che l’errore ea stato commesso da un nuovo dipendente che non si era reso conto che quella macchina del caffè era stata appena riempita con l’apposita soluzione detergente ideata proprio per pulire le macchine.

Solitamente quando una macchina viene riempita col detergente, per evitare che venga accidentalmente utilizzata come in questo caso, ecco che viene posta su di essa una tazza vuota e capovolta: in questo modo viene segnalato che quella macchina non deve essere usata in quel momento.

Secondo Mitchell, non è la prima volta che Starbucks viene accusato di aver servito ai clienti la soluzione detergente al posto del caffè. L’uomo ha poi rivelato di aver avuto gravi problemi gastrointestinali, fra cui nausea, diarrea, dolore in bocca e alla lingua. Inoltre ha avuto per lungo tempo in bocca un sapore di gesso persistente.

Da qui, poi, sono anche peggiorati disturbi precedentemente già diagnosticati all’uomo, fra cui ansia, depressione e disturbo post-traumatico.

Starbucks ha spiegato che stanno esaminando le accuse di Mitchell. In una dichiarazione l’azienda ha ribadito che i loro baristi si prendono molta cura della preparazione delle bevande in modo da fornire un’esperienza sicura ai clienti.

Nel frattempo l’avvocato di Mitchell ha anche accusato Starbucks di non prendere sufficienti provvedimenti: secondo il legale, infatti, l’azienda era stata informata in anticipo di questi casi di avvelenamento, ma non ha mai fatto nulla per impedirli.