Nel corso degli ultimi mesi gli affari in casa Starbucks si sono declinati su due piani in particolare: da una parte abbiamo l’ormai storica (per proporzioni cronologiche e portata effettiva) diatriba con i sindacati, che ha visto il fondatore Howard Schultz venire convocato dal Senato per discutere le norme che regolano il diritto al lavoro, e dall’altra il “training” di Laxman Narasimhan, nuovo CEO del colosso del caffè a stelle e strisce chiamato a subentrare allo stesso Schultz. Il processo di immersione nell’azienda ha portato Narasimhan a sperimentare ogni aspetto del business, compresa l’esperienza dietro al bancone; e indossare il grembiule verde dev’essergli piaciuto così tanto che, in una lettera inviata allo staff, ha promesso che tornerà a lavorare nei negozi per mezza giornata ogni mese.
Dalle 8 alle 12 cappuccini e caffè, dalle 13 alle 14 meeting con gli azionisti…
Laxman Narasimhan venne individuato lo scorso autunno come degno successore di Howard Schultz, e nella giornata di lunedì 20 marzo ha finalmente occupato la (apparentemente scomoda) poltrona di amministratore delegato di Starbucks dopo un lungo processo di “allenamento”. Narasimhan si è naturalmente detto entusiasta dell’opportunità, e in una lettera inviata allo staff in vista dell’assemblea degli azionisti ha affermato che c’è un’opportunità “per una rifondazione di Starbucks” dando la priorità alla “connessione umana attraverso ogni tazza di caffè”.
Tale piano di reinvenzione include un “focus sul miglioramento dei punti vendita, dell’esperienza del cliente e, naturalmente, dei singoli partner, comprese le assunzioni e la fidelizzazione a lungo termine, e il proseguimento del nostro investimento nei salari dei nostri affiliati”. Come accennato, tuttavia, pare che Narasimhan non voglia rinunciare alla possibilità di indossare il grembiule verde, di tanto in tanto.
“Per rimanere vicino alla cultura aziendale, alle nostre sfide e alle nostre opportunità, intendo continuare a lavorare negli store per mezza giornata al mese” si legge nella lettera in questione. “Mi aspetto, per di più, che ogni membro del team dirigenziale garantisca la connessione e il funzionamento dei nostri centri di supporto per rimanere coinvolti nelle discussioni che possono portare miglioramenti ai nostri negozi”.
“Dobbiamo apprezzare la nostra storia e onorare ciò che ha reso grande Starbucks, evolvendo e modernizzando il nostro marchio, la nostra attività e la nostra cultura per soddisfare le esigenze di oggi” ha poi continuato, sottolineando la necessità di concentrarsi su aspetti come l’innovazione digitale e l’opposizione attiva a ogni forma di spreco. Silenzio stampa, invece, per quanto riguarda il movimento sindacale: staremo a vedere quale sarà la strategia adottata dal nuovo CEO a tal riguardo.