Si chiama Double Down Strike: è il più grande sciopero di sempre mai organizzato dai dipendenti di Starbucks. È durato ben tre giorni (ok, non molti, lo so, ma è un inizio) e ha interessato un centinaio di punti vendita della catena. Secondo quanto riferito da Starbucks Workers United, lo sciopero è andato avanti dal 16 al 18 dicembre.
Perché Starbucks ha indetto uno sciopero generale?
Starbucks Workers United ha spiegato che lo sciopero Double Down Strike è stato organizzato a causa delle pratiche di lavoro sleali messe in atto dall’azienda. Già il 17 novembre scorso, più di mille dipendenti di Starbucks in un centinaio di locali, aveva deciso di scioperare durante il Red Cup Day, il giorno in cui Starbucks regala ai clienti le tazze natalizie da collezione.
I dipendenti di Starbucks hanno chiesto anche ai clienti di sostenere i loro sforzi, non andando a comprare nulla da Starbucks, non oltrepassando i picchetti e non acquistando i buoni regali Starbucks quest’anno. Si tratta della prima volta che il sindacato chiede ai clienti di fare qualcosa che vada oltre il non entrare negli store della catena.
Ovviamente Starbucks non è stato a guardare in silenzio mentre i suoi dipendenti protestano contro l’azienda. Tramite un comunicato Starbucks ha affermato che Workers United continua a diffondere voci fuorvianti mentre causa interruzioni al servizio. Nonostante tali tattiche, l’azienda ha deciso di continuare a collaborare e a impegnarsi con il sindacato in modo da rendere Starbucks un’azienda che funzioni per tutti. Per questo motivo ha sollecitato Workers United a mantenere le promesse fatte ai partners portando avanti il processo di contrattazione.
Questa escalation arriva proprio nel momento in cui Starbucks continua a chiudere i negozi sindacalizzati, inclusa la sede di Broadway & Denny di Seattle, la prima che aveva aderito al sindacato. Ovviamente Starbucks ha motivato questa scelta parlando di presunta criminalità e tutela della sicurezza pubblica, ma i lavoratori non hanno dubbi: si tratta di pura e semplice rappresaglia.
Ma perché Starbucks si ostina a opporsi così tanto ai sindacati? Beh, secondo una recente analisi del New York Times, pare che il CEO Howard Schultz si sia impuntato a causa dell’immagine che ha di sé. Coloro che lo conoscono meglio sostengono che Schultz si considera un capo generoso e non un capo costretto a trattare generosamente i dipendenti. Comunque sia Schultz rimarrà CEO solo fino a marzo 2023, quindi dopo vedremo se il problema era solo lui e non l’impostazione dell’intera azienda. Il suo successore rimarrà sulle sue stesse posizioni? O si ammorbidirà un po’?