Una rivoluzione ispirata da un viaggio in Italia, già. Sì, ci rendiamo conto che una frase del genere vuol dire un po’ tutto e un po’ niente: per carità, nessuno mette in dubbio che una gitarella su e giù per lo Stivale sia in grado di innescare una vera e propria marea di idee, ma al punto da rivoluzionare una formula tutto sommato funzionante come quella di Starbucks? Eppure Howard Schutlz, fondatore del colosso a stelle e strisce, pare non avere alcun dubbio; e durante una teleconferenza ha accennato, volendo rimanere volutamente vago, a una svolta che sarà molti più grande di qualsiasi promozione o nuova bevanda. Una svolta ispirata da un viaggio nel Bel Paese, per l’appunto.
Il legame tra Starbucks e l’Italia
“Mentre ero in Italia la scorsa estate” ha spiegato Schultz “ho scoperto una nuova categoria e piattaforma di trasformazione per l’azienda, diversa da qualsiasi cosa abbia mai sperimentato”. Categoria, piattaforma di trasformazione: parolicchie vagamente pompose che sanno un po’ di supercazzola, lo dobbiamo ammettere; ma che senza ombra di dubbio sono efficaci a mascherare il mistero. “La parola che userei per descrivere il tutto senza rivelare troppo è alchimia. Sarà un punto di svolta”.
Schultz ha dunque aggiunto che si recherà a Milano alla fine di questo mese “per presentare qualcosa di molto più grande di qualsiasi nuova promozione o bevanda”, e ha concluso definendo il viaggetto estivo un’esperienza che ha “chiuso il cerchio”. Eh sì, perché a onore del vero un pezzetto d’Italia nell’animo della sirena verde di Starbucks c’è sempre stato: Howard Schultz visitò Milano per la prima volta nel 1983, e rimase così colpito dalla cultura italiana dell’espresso da rimanere ispirato per poggiare la proverbiale prima pietra del futuro colosso.
Quindi insomma, non è così bizzarro che il CEO e fondatore di Starbucks sia riuscito a trovare qualche briciolo di quella magia che l’aveva spinto ad aprire “baracca” proprio dove, in un certo senso, tutto ha avuto inizio. Schultz, in ogni caso, ha fatto del suo meglio per non sbilanciarsi: il linguaggio criptico – “alchimia”? ma dai – e volutamente ingarbugliato ha naturalmente incuriosito i presenti durante l’annuncio, tanto che un analista ha cercato di convincere il CEO a sbottonarsi un poco e fornire qualche dettaglio aggiuntivo. La sua risposta?
“Se te lo dicessi poi dovrei ucciderti” ha detto. Insomma, il velo di mistero rimane: quale sarà la rivoluzione ispirata dallo Stivale? E avrà qualcosa a che vedere con la lunga diatriba che ha visto contrapporsi il colosso del caffè e i sindacati?