La sirena verde mette a segno un bis nella città dell’Arena: il secondo punto vendita di casa Starbucks in quel di Verona si troverà all’Adigeo, e va di fatto ad affiancarsi alla prima bandierina alzata ormai un paio di anni fa in galleria Pellicciai.
Si tratta, numeri alla mano, del trentanovesimo store del colosso a stelle e strisce nel nostro caro e vecchio Stivale: segno di un’espansione forte e decisa che, solamente nel corso degli ultimi mesi, ha messo a segno la prima apertura a Rimini, nel cuore della Riviera; l’approdo a Padova, ad appena una manciata di passi dallo storico caffè Pedrocchi; e anche e soprattutto a Napoli, in Galleria Umberto I, in una mossa che avrà causato parecchie alzate di sopracciglia tra i puristi dell’espresso.
Starbucks a Verona: tutti i dettagli della prossima apertura
Ma torniamo a noi – seconda bandierina a Verona, dicevamo; anch’essa innalzata nel segno della partnership con Percassi. Stando a quanto lasciato trapelare dalla stampa locale e dai colleghi de L’Arena in primis, il nuovo punto vendita della sirena bicaudale dovrebbe svilupparsi su di una superficie complessiva di centocinquanta metri quadri e generare undici opportunità di lavoro.
Saranno invece ventuno i posti a sedere disponibili per i clienti, disposti in uno spazio che è stato organizzato anche e soprattutto con l’idea di accogliere tanto i visitatori che preferiscono concedersi una pausa semplice e veloce, magari consumando il frappuccino di turno al bancone, quanto quelli che invece intendono sedersi e recuperare un poco di energie nel bel mezzo di una giornata dedicata allo shopping.
Non manca l’omaggio alla città “ospitante”, per così dire: il design del nuovo punto vendita prende chiaramente ispirazione dal carattere architettonico e dai ponti tipicamente scaligeri, con colori caldi e accoglienti che tendono al dorato e due opere artistiche di stampo floreale che decorano la parete principale del locale. Romanticismo e architettura, dunque: mancava giusto farlo tondeggiante così da evocare anche l’Arena.
L’offerta, a meno di cambiamenti improvvisi e francamente improbabili, dovrebbe come al solito ubbidire all’antico e collaudato adagio del “squadra che vince non si cambia”: caffè espresso, filtrato, freddo, cappuccino e poi i “colleghi” come la limonata o il tè per quanto riguarda la sezione bevande; e panini, sandwich, croissant, biscotti e simili per quanto invece concerne la proposta gastronomica.
Rimarrà da vedere se ci sarà spazio per gli esperimenti più recenti della sirena a stelle e strisce: uno su tutti il Bubble Tea, curiosamente presentato parlando di “innovazione” – come se la bevanda non si fosse fatta ampiamente conoscere in tutta Europa nel corso dell’ultimo biennio.