Starbucks e il risarcimento record per un driver ustionato

Un tè caldo è costato caro alla catena di caffetterie, ma non è ancora detta l'ultima parola.

Starbucks e il risarcimento record per un driver ustionato

Dalle tasche di Starbucks dovranno uscire 50 milioni di dollari per risarcire un uomo gravemente ustionato da una bevanda. La vicenda risale a circa cinque anni fa, quando Michael Garcia ha recuperato alcune bevande calde al drive-through di uno store californiano; una di queste si è riversata su di lui provocando ustioni di grado elevato. Garcia doveva effettuare una consegna a domicilio, ma si è ritrovato invece costretto a ricorrere al ricovero ospedaliero e a sottoporsi a diverse operazioni chirurgiche per rimediare al danno.

Un tè caldo da 50 milioni di dollari

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La catena di bar della sirena avrebbe voluto risolvere diversamente: la proposta iniziale era di 30 milioni di dollari, con la promessa di tenere la faccenda segreta. Ma Michael Garcia e il suo team legale non sono scesi a compromessi e, anni dopo l’incidente più che spiacevole, hanno ottenuto da una giuria californiana di ricevere un risarcimento pari a 50 milioni di dollari – senza dover mantenere alcun tipo di riservatezza.

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La colpa dell’episodio, verificatosi al drive-through di un punto vendita californiano, è stata imputata alla grande catena di caffetterie, nella figura della barista. L’errore sarebbe da rintracciare nel posizionamento della bevanda calda, incastrata malamente all’interno dell’apposito vassoio da asporto. Il prodotto, una particolare miscela di limonata, acqua calda, diversi tipi di tè e miele, sarebbe particolarmente apprezzato dagli internauti in caso di raffreddore.

L’avrà di certo apprezzato meno il signor Garcia, costretto negli anni a sottoporsi a diversi trapianti di pelle, e a subire danni estetici e medici. “Siamo orgogliosi di Michael per essersi difeso e aver avuto il coraggio di raccontare la sua storia”, dice il suo team legale. Starbucks ha espresso supporto e comprensione nei confronti del driver, ma ritiene che il verdetto sia eccessivo. L’azienda della sirena dichiara di impegnarsi per rispettare i più elevati standard di sicurezza e annuncia un imminente ricorso.