Finalmente quelle tazze souvenir con il nome stampigliato sopra hanno un motivo di esistere. Almeno, se vi trovate negli Stati Uniti e in Canada: perché è da qui che ripartono le tazze personali riutilizzabili da Starbucks. Sperando che non portino iella visto che l’ultima volta Starbucks aveva dovuto sospenderne l’utilizzo a causa della pandemia da Coronavirus.
Come funzionano le tazze personali riutilizzabili da Starbucks?
Mentre ci chiediamo se e quando l’uso di queste tazze arriverà anche qui da noi, sbirciamo intanto come funziona il tutto oltreoceano. In pratica non si tratta di tazze riutilizzabili offerte da Starbucks, bensì di portarsi da casa la propria tazza preferita, scriverci il nome sopra e usarla per le bevande di Starbucks. Sapevo che quella tazza piratesca con teschio prima o poi mi sarebbe tornata utile.
L’importante, ovviamente, è scrivere in maniera chiara il nome sulla tazza e portare una tazza pulita. Al momento queste tazze potranno essere usate solamente nelle sedi del colosso del caffè negli Stati Uniti e nel Canada, ma chissà che il progetto non venga espanso anche altrove?
Per incentivare l’uso di queste tazze, ecco che chi le userà riceverà uno sconto di 10 centesimi. Inoltre coloro che sono iscritti al programma fedeltà della catena riceveranno 25 stelle bonus.
Ovviamente questa iniziativa fa parte dell’impegno preso da Starbucks nel ridurre i rifiuti del 50% entro il 2030. Kate Daly ha spiegato che, semplicemente, la tazza più sostenibile è quella che già abbiamo e che ci portiamo da casa.
A quanto pare, però, Starbucks ha posto delle regole ben precise per quanto riguarda le tazze che si possono portare da casa:
- deve essere pulita
- la tazza deve contenere meno di 40 once (meno di 1 litro e rotti in pratica, diciamo che Starbucks è stato ampio di manica)
Starbucks ha spiegato che, per la sicurezza dei dipendenti e dei clienti, i baristi non potranno assolutamente lavare le tazze personali nei lavandini dei locali. Per tale motivo non verranno accettate tazze sporche. Beh, ci mancherebbe altro che i dipendenti fossero costretti a lavare le tazze personali dei clienti.
Ovviamente al momento dell’ordine, i clienti sono invitati a comunicare preventivamente ai dipendenti che sono intenzionati a bere nella loro tazza personale. Così facendo la tazza potrà essere riempita usando un apposito recipiente senza che vi sia alcun contatto fra il barista e la tazza, in modo da garantire la massima igiene e sicurezza. Inoltre l’app di Starbucks avrà un’apposita opzione fra le tante presenti nella sezione “Personalizzazione”.
L’unico caso in cui non sarà concesso usare la tazza personale è nel delivery con app di terze parti, come Uber Eats e DoorDash. Queste tazze potranno essere utilizzate per tutte le opzioni standard di Starbucks, sia per bevande calde che per bevande ghiacciate. E anche per il Frappuccino.
Considerando che Starbucks usa più di 8mila bicchieri di carta al minuto considerando tutte le sue sedi del mondo, ecco che in un anno si arriva a superare i 4 miliardi di tazze, cioè un cumulo di rifiuti niente male. Ma usando le tazze personali ecco che forse si potrà ridurre questa montagnola di rifiuti.