Starbucks, continua la diatriba con i sindacati: secondo Howard Schultz sono “arrabbiati con il mondo”

La diatriba con i sindacati? Secondo il CEO Howard Schultz Starbucks deve fare del suo meglio per affrontare i lavoratori "arrabbiati con il mondo".

Starbucks, continua la diatriba con i sindacati: secondo Howard Schultz sono “arrabbiati con il mondo”

Da dove ha avuto origine l’ormai iconica diatriba fra i piani alti di Starbucks e i sindacati? Secondo Howard Schultz, CEO ad interim del colosso del caffè, dalla rabbia dei lavoratori. “Sono arrabbiati con il mondo” ha raccontato nel corso di un’intervista rilasciata al Washington Post. “Sono arrabbiati per la loro situazione, che capisco”. Rabbia o meno, le richieste dei dipendenti sono ben chiare: una retribuzione migliore (in linea con le recenti tensioni inflative) e condizioni di lavoro più opportune – e la risposta di Schultz lo è altrettanto. “La nostra responsabilità è fare tutto il possibile per superare questo momento”, ha spiegato.

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Superare gli sforzi dei sindacati, dunque, come si potrebbe fare con un brutto momento, con un calo dei consumi, con un fastidioso e inopportuno contrattempo sulla tabella di marcia: una linea guida a cui di fatto Starbucks ha tentato di rimanere fedele licenziando in maniera illegittima i dipendenti sindacalizzati e premiando con nuovi vantaggi e benefici coloro che invece hanno deciso di rimanere “fedeli” all’azienda non iscrivendosi a un sindacato.

Gli sforzi e le letture vagamente paternalistiche di Schultz, tuttavia, non dureranno ancora a lungo: il CEO ha di recente dichiarato di non avere alcuna intenzione di tornare per un quarto eventuale mandato, fidandosi completamente del suo futuro sostituto Laxman Narasimhan: rimarrà da vedere se e come quest’ultimo riuscirà a chiudere la partita con i sindacati.