A Seattle uno store Starbucks chiude per il Coronavirus, ma i clienti protestano: Seattle senza caffè? Impossibile, Seattle rischia di andare fuori di testa. Tutto è accaduto quando uno Starbucks nel centro di Seattle ha chiuso dopo che un dipendente è stato trovato positivo al Coronavirus.
In realtà lo Starbucks in questione ha solamente esposto un cartello dove veniva detto che il locale era temporaneamente chiuso, scusandosi anche con i clienti per gli inconvenienti. Ma la gente del posto è sicura del motivo: il Coronavirus. La gente sta scattando foto e si sta facendo selfie davanti al cartello del locale chiuso. E ha spiegato che gli abitanti stanno cercando di non farsi prendere dal panico, ma si preparano a questo.
Proprio a Seattle, il Coronavirus ha colpito più duramente rispetto ad altre zone degli Stati Uniti: solo nello Stato di Washington ci sono stati 16 morti. Venerdì scorso un dipendente dello Starbucks in questione è stato scoperto positivo al Coronavirus, costringendo non solo il locale a chiudere, ma anche i residenti a confrontarsi con una realtà in cui non potevano prendere la loro tazza di caffè mattutino.
Fra gente che scatta foto al locale chiuso, sostenendo che Seattle stia andando fuori di testa, c’è anche chi ammette che tutti continuano a ripetere di stare attenti. Dal canto suo Starbucks, tramite un posto sul suo sito ufficiale, ha dichiarato che l’azienda sta seguendo le linee guida stilare dall’autorità sanitaria, adottando anche ulteriori misure di sicurezza per diminuire il rischio di esposizione nei loro negozi. Un esempio: stop alle tazze personali riutilizzabili, con il ritorno delle tazze di plastica monouso.
Ma anche questa decisione ha suscitato le proteste di alcuni clienti: arrivati da Starbucks con la loro bella tazza riutilizzabile sono rimasti stupiti quando i dipendenti hanno preparato il caffè in una tazza di plastica usa e getta e poi l’hanno rovesciata nella sua personale riutilizzabile.
C’è anche chi plaude alla decisione di Starbucks di chiudere per sicurezza e chi, come al solito, commenta che la cosa non riveste per lui la benché minima importanza perché tanto non beve il caffè di Starbucks.
[Crediti | NyTimes]