Starbucks aprirà la sua prima e attesa caffetteria romana tra settembre e ottobre nell’area attorno ai Musei Vaticani.
Non si sa ancora se il marchio della sirena verde approderà in via della Conciliazione o in zona Borgo Pio, forse vicino a quel McDonald’s che all’apertura, nel 2017, fu contestato dai residenti perché ritenuto fuoriluogo rispetto al tessuto residenziale e commerciale del centro storico.
[Perché McDonald’s, incurante dei cardinali, è riuscita ad aprire vicino al Vaticano?]
[Starbucks a Milano: ma quale sovranità o alimentare, la polemica è sui prezzi]
[Starbucks in piazza San Babila: l’inevitabile apertura con code]
Il grande afflusso turistico della zona –i Musei Vaticani attirano oltre 6 milioni di turisti ogni anno– dovrebbe comunque garantire ai dirigenti del gruppo Percassi, che detiene la licenza del marchio per l’Italia, un’accoglienza simile a quella ricevuta dalle tre caffetterie Starbucks aperte a Milano, in zona corso Garibaldi, in piazza San Babila, alle partenze del Terminal dell’aeroporto di Malpensa.
Il primo punto vendita della capitale non replicherà la grandeur della Reserve Roastery milanese, aperta in piazza Cordusio, ma sarà impostato con il classico format della catena, inclusi l’immancabile Frappuccino e il wi-fi gratuito, con la possibilità di lavorare o navigare a piacimento in un ambiente confortevole.
Al debutto romano in zona Musei Vaticani, stando ai piani degli uomini di Percassi, che se tutto andrà bene puntano a inaugurare 250 punti vendita in tutta Italia, dovrebbe seguire una seconda apertura nella zona di piazza di Spagna o della stazione Termini.