Starbucks accusa alcuni lavoratori di “aggressione e rapimento” per aver chiesto un aumento

Alcuni dipendenti di Starbucks sono stati accusati di "aggressione e rapimento" dopo aver chiesto un aumento.

Starbucks accusa alcuni lavoratori di “aggressione e rapimento” per aver chiesto un aumento

Starbucks finisce nei pasticci: il colosso del caffè è infatti stato citato in giudizio da otto dipendenti di un negozio sindacato della Carolina del Sud che hanno affermato che la società li ha falsamente accusati di condotta criminale dopo aver chiesto un aumento al loro manager. Riavvolgiamo il nastro: Stati Uniti, Starbucks, sindacati… Eh sì, gli ingredienti per un pasticcio a stelle e strisce ci sono tutti. Stando a quanto lasciato trapelare, infatti, i dipendenti in questione avrebbero intentato una causa presso il tribunale statale contro la società affermando la manager del locale in cui lavoravano aveva esortato la polizia ad accusarli di “aggressione e rapimento” in seguito alla richiesta di un aumento.

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Come accennato, il fatto che si tratti di dipendenti sindacalizzati fa pensare che si tratti dell’ennesimo capitolo della grande rappresaglia di Starbucks nei confronti dei sindacati: una lotta che di fatto è passata attraverso l’introduzione di vantaggi per i lavoratori non facenti parte di una cosiddetta union fino a veri e propri licenziamenti illegittimi – il tutto condito dai commenti conditi da un vago paternalismo del CEO Howard Schultz.

Stando alle testimonianze fornite dai dipendenti coinvolti nel processo, la manager del locale in cui lavoravano avrebbe reagito alla richiesta di aumento chiamando un dirigente distrettuale e raccontando anche alcuni dipendenti le stavano impedendo di lasciare il negozio. La stessa manager ha poi denunciato il tutto alle forze dell’ordine, innescando un’indagine che ha portato gli stessi agenti a visitare i dipendenti nelle proprie abitazioni: i lavoratori, sostenendo la propria innocenza, hanno pertanto accusato Starbucks di diffamazione e di aver abusato del processo legale in violazione della legge statale