Talmente amante della cucina (e talmente amato in cucina) da essere quasi riconosciuto più per il suo talento ai fornelli che per il suo lavoro, ovvero uno degli attori hollywoodiani più celebri e memorabili. Parliamo di Stanley Tucci: Nigel in Il Diavolo veste Prada, George in Amabili Resti, Caesar in Hunger Games, Frank in The Terminal. Ora, per l’appunto, Tucci è anche binomio con cucina (italiana soprattutto, date le sue origini italoamericane): lo narra attraverso i propri canali Social, le trasmissioni tv culinarie e documentaristiche, e persino tramite i libri pubblicati dal 2014 a oggi. E ne ha un altro in arrivo, la cui uscita è prevista il prossimo ottobre. Non vediamo l’ora di leggerlo ma ci lascia perplessi una cosa. Tucci promuove il nuovo libro ed esorta all’acquisto, ma allettando i follower con la possibilità di vincere una pentola appartenente alla linea da lui firmata.
Insomma uno stratagemma poco elegante, che fa un po’ da televendita e un po’ da punti del supermercato: acquistando una copia sarai estratto a sorte e potrai vincere una batteria di pentole in acciaio inox diciottodieci (cit. a proposito di televendite). Ma Stanley Tucci ha davvero bisogno di metodi simili? Inoltre, la linea di pentole brandizzate in stile Martha Stewart: dobbiamo aspettarci anche una collaborazione con Snoop Doggy Dog?
Qual è il protagonista, tra il libro e la costosissima pentola in palio?
Decisamente, la pentola. Il libro nuovo si intitola “What I Ate in One Year“, e anticipa che sarà una sorta di diario tra l’emotivo e il descrittivo che ripercorre un anno di viaggi e di esperienze culinarie in giro per il mondo. Diverso, quindi, dal precedente e intimo (nonché meraviglioso) “Ci vuole gusto”, ma scommettiamo che sarà altrettanto interessante. Diciamo, però, che la possibilità di vincere una pentola da 300 dollari batte l’interesse per il libro, e una persona è così indotta a “sacrificare” poche decine di dollari se ne può recuperare trecento e un accessorio che altrimenti sarebbe inaccessibile. Ecco, insomma, come funziona.
Tucci e le pentole sono una cosa seria, anzi serissima. Esiste addirittura un sito dedicato ovvero tuccicookware.com, una community basata sulla promozione e sull’uso delle batterie studiate dall’attore. E si scopre che la sinergia pentola/libro è strategia vecchia: il “The Tucci cookbook” è infatti offerto insieme al set, che varia da 500 a 1000 dollari. E li varranno tutti, non si discute, però ecco si perdono un po’ via quella genuinità e quella spontaneità che, Tucci, tanto esprime mentre cucina.