Il 2021 è stato un anno da record per gli spumanti italiani, con una produzione di 900 milioni di bottiglie, e un valore di 236 milioni di euro. Lo stima l’Osservatorio Unione italiana vini (Uiv)-Ismea, nel consueto focus sui consumi degli sparkling italiani, mai così elevati come quest’anno.
Forte anche l’incremento delle vendite all’estero (+20% a volume), con un aumento anche nei consumi interni, in particolare nella Grande Distribuzione, che fa segnare nei primi 11 mesi dell’anno un +22% in volume accompagnato da un +26% in valore rispetto al pari periodo 2020.
Secondo l’Osservatorio, sono oltre 316 milioni le bottiglie italiane pronte per essere consumate durante le feste, il 18,3% in più dello scorso anno e il 50% in più rispetto a solo 5 anni fa. Di queste, quasi 3 su 4 sono destinate all’estero mentre sono circa 88 milioni le bottiglie (+14%) riservate per le feste alle tavole degli italiani, a cui si aggiungono le bollicine importate, pari a circa 5 milioni di bottiglie, anch’esse mai così numerose (+50% sul 2020).
Domina ovviamente il Prosecco Doc (+25%), ma pressoché ovunque si parla di crescite a doppia cifra: Asti, Franciacorta, Conegliano Dogc, Trento, Oltrepò, Alta Langa, Lessini Durello e Colli Asolani. Complessivamente, nel 2021 il valore alla produzione degli spumanti italiani supererà per la prima volta i 2,4 miliardi di euro; un incremento a cui si aggiunge un volume produttivo in costante ascesa (+170% nell’ultimo decennio). Oggi le bollicine sono arrivate a rappresentare circa 1/4 del totale delle esportazioni di vino italiano nel mondo.