Spritz distrutto dal New York Times, e il web è in rivolta

Spritz distrutto dal New York Times, e il web è in rivolta

“L’Aperol Spritz non è un buon drink”: non usa mezzi termini il New York Times, per stroncare uno degli aperitivi più celebri del mondo, diventato un must soprattutto estivo dall’Europa agli Stati Uniti, dopo anni di importanti campagne di marketing internazionali. Un enorme successo e un caso di business da studiare, come già aveva fatto notare l’anno scorso il quotidiano della Grande Mela, constatando come un po’ ovunque (specialmente in occasione di eventi estivi) l’Aperol Spritz la facesse da padrone.

Ma passare dall’essere il “drink dell’estate” a essere un drink sopravvalutato, evidentemente, è un attimo. In un nuovo articolo, il New York Times parla del successo dello Spritz come di una moda social, che ne fa un cocktail abbondantemente “instagrammato”, addirittura accompagnato dall’hashtag #spritzlife.

“Ma c’è un problema” dice il NYT, “l’Aperol Spritz, in realtà, non è buono”. Solo moda, dunque, a giudicare da quel che dice il giornalista americano, che prosegue: “Servito in bicchieri da vino, l’aperitivo zuccherino è abbinato a prosecco di bassa qualità, acqua di soda e una fetta d’arancia fuori misura”. Su questo difficile dar torto al New York Times: chiunque di noi ha assistito, almeno una volta nella vita, alla preparazione di uno Spritz fatto con una bottiglia di quart’ordine aperta da chissà quanto tempo.
È per questo che il New York Times prosegue provando a mettere una toppa sulla sua avversione dichiarata per lo Spritz: “Per costruire uno Spritz che valga la pena bere, cercate di fare attenzione prima di tutto al vino spumante, poi alla bottiglia di aperitivo”.

Ma il drink più amato dai social network ha – come è ovvio che sia – i suoi fedelissimi follower, che non ne vogliono sapere di sentirsi dire che il loro aperitivo quotidiano non è buono.
In questa battaglia tra sostenitori e detrattori dello Spritz (in cui Aperol sta a guardare sfregandosi giustamente le mani), si schiera un po’ chiunque. C’è il popolo del web, dagli Americani che consigliano di venirlo a provare in Italia, agli Italiani che difendono quella che è – in effetti – una lunghissima tradizione del Nord Est italiano, anche se non esattamente con questa ricetta. “Tutti, all’improvviso, hanno un’opinione sull’Aperol Spritz”, titola il Washington Post e il Grub Street, il sito gastronomico del New York Magazine si lancia addirittura in una raccolta delle più autorevoli opinioni social a sostegno dello Spritz: “Non siamo qui a dire che l’Aperol Spritz sia il miglior drink di sempre, e nemmeno il miglior drink dell’estate. E sì, la sua popolarità è frutto di una grande operazione di marketing. Ma è un perfetto drink leggero, facile, che non ti lascerà alticcio come un gin tonic”, sostiene Grub.
In Italia, portavoce del dibattito si fa anche Lorenzo Bigiarelli, cuoco, influencer del mondo food e -ma questo non c’entra con il cibo – fidanzato di Selvaggia Lucarelli.

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Mentre il mondo litiga, noi aspettiamo di vedere chi vince, seduti sul divano con patatine e un paio di bicchieri di Spritz (fatto con una bollicina buona, è ovvio).