Va un po’ meglio, sì, ma c’è ancora un ampio – ampissimo – margine di miglioramento. Ci stiamo riferendo a quanto emerso dal più recente rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher, che di fatto ha analizzato l’impatto della pandemia sullo stile di vita degli italiani nell’ottica dello spreco alimentare: spicca, come certamente avrete potuto intuire, una netta riduzioen dei consumi extradomestici controbilanciata da un aumento della tendenza a rimanere in casa. Ne Il caso Italia 2023 – questo il nome dell’analisi – c’è anche un voluminoso capitolo occupato dalla sostenibilità alimentare, con il 36% degli intervistati che l’hanno indicata come priorità assoluta andando a ricalibrare le proprie preferenze di acquisto (e di alimentazione) secondo questo elemento.
Ok, ma quanto sprecano gli italiani?
Poco più di 500 grammi a testa (524,1 a essere precisi) ogni singola settimana, 75 grammi al giorno e circa 27 chilogrammi all’anno. Non poco, insomma; ma comunque meno (-12%) rispetto a quanto emerso dalla medesima indagine condotta un anno fa. Quindi sì, bicchiere mezzo pieno e tutto un po’, ma bisogna anche essere consapevoli del fatto che il “passo” che lo Stivale ha tenuto l’anno scorso gli è valso un “punteggio” nettamente al di sopra di quello della media europea: la riduzione di quest’anno sarà sufficiente a cambiare effettivamente corso?
Notevole, rimanendo nell’ottica del rapporto, l’aumento del dato per quanto riguarda le famiglie senza bambini (+38% rispetto alla media italiana); mentre anche il meridione fa segnalare un leggero aumento (+8% sulla media). Traducendo il tutto in soldini, lo spreco alimentare italiano vale complessivamente 6,48 miliardi di euro.
Andrea Segrè, fondatore di Spreco Zero, si dice piuttosto ottimista per quanto concerne il futuro: “Il recupero di cibo a fini solidali sta diventando una prassi consolidata” ha spiegato “ma la scommessa si gioca soprattutto nelle nostre case e in una svolta culturale profonda e personale”. Una partita giocata in casa, dunque, ma attenzione: non pensiate che la filiera sia del tutto innocente. “Nel 2022 sono andate sprecate nella filiera italiana oltre 4 milioni di tonnellate di cibo” racconta Luca Falasconi, coordinatore del Rapporto Il caso Italia 2023 “per un valore complessivo nella filiera italiana dello spreco di € 9.301.215.981“.
Numeri che non si possono ignorare, insomma. Quali sono, infine, gli alimenti “protagonisti” dello spreco alimentare, e che con maggiore frequenza finiscono nella spazzatura? Il rapporto non ha dubbi: nella classifica svetta la frutta fresca con 24 grammi buttati via ogni settimana, equivalenti a 3,4 grammi al giorno (di pane, per fornirvi un metro di paragone, ne gettiamo 2,3). Accanto al podio appaiono anche insalata, verdure, aglio e cipolle.