Il “Rimpiattino”, la doggy-bag tutta italiana studiata per contrastare gli sprechi alimentari nei ristoranti, sta ottenendo un grande successo.
In un solo anno sono stati consegnati 35 mila contenitori in 875 ristoranti italiani, in 22 città: Aosta, Torino, Genova, Varese, Bergamo, Mantova, Vicenza, Pordenone, Ferrara, Firenze, Grosseto, Ancona, Ascoli Piceno, Chieti, Roma, Rieti, Foggia, Catania, Palermo, Ragusa, Cagliari e Sassari. Il 70% delle confezioni anti spreco sono state utilizzate per il cibo, il 30% per il vino.
L’iniziativa è promossa da Fipe, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, in collaborazione con il Consorzio per il riciclo e il recupero di carta e cartone (Comieco), e hanno presentato i risultati del primo anno del progetto durante Host, la più importante fiera italiana dell’ospitalità e del fuoricasa.
Rimpiattino vuole portare in Italia la filosofia e la cultura della doggy-bag, una tradizione – molto diffusa in USA, Francia e Gran Bretagna (ma poco da noi) – la quale prevede che il cliente di un ristorante chieda al cameriere una confezione per portare a casa il cibo avanzato, per evitare di buttarlo.
Il principale ostacolo alla mancata diffusione di questa sana abitudine è l’imbarazzo, come sottolinea Rodolfo Citterio, consigliere di Fipe: “L’obiettivo che abbiamo raggiunto è coinvolgere i ristoratori, i principali attori della catena, che non si sono limitati ad esporre i contenitori, ma hanno sensibilizzato i clienti, aiutandoli a vincere quell’imbarazzo, principale freno alla diffusione della cultura della doggy bag”