Gli sprechi alimentari continuano ad essere un’importante emergenza in Italia. Se lo scorso anno, un italiano su due dichiarava di gettare il cibo quasi ogni giorno, oggi la situazione è migliorata ma la strada da fare è ancora tanta: il cibo buttato ogni anno nel nostro Paese vale oltre 15 miliardi di euro, pari allo 0,88% del Pil.
E il “grosso” dello spreco alimentare italiano proviene dalle case: 12 miliardi, contro i 3 miliardi dell’industria. La fotografia annuale è stata scattata dall’Osservatorio Waste Watcher condotto da SWG e da Last Minute Market.
“Da quando si è iniziato a parlare di questo tema, circa dieci anni fa, un miglioramento c’è stato – dice Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market -. Grazie alle campagne di informazione che abbiamo messo in campo è cresciuta la sensibilità. Ma va detto che molto ha fatto la crisi economica: ha avuto l’effetto di ridurre gli acquisti e di aumentare l’attenzione”
Abbiamo parlato di cifre economiche, ma i numeri sono preoccupanti anche per quanto riguarda le quantità: in Italia ogni settimana lo spreco alimentare pro capite è di circa 700 grammi. Tra i motivi principali di questo spreco – come riporta Il Sole 24 Ore – le confezioni troppo grandi ma anche gli acquisti di prodotti superiori alle reali necessità e la scadenza indicata sull’etichetta.
Tra le buone pratiche consigliate, ingegnarsi con ricette utilizzando scarti e avanzi, congelare gli alimenti e stare attenti ad acquistare solo il cibo realmente necessario. In tal senso, il Comune più virtuoso quello di Torino premiato dal ministero dell’Ambiente nell’ambito della campagna Spreco Zero.