È vero che i casi di contagio da Covid-19 sono in salita, ma evidentemente negli italiani la necessità di contatto umano è più forte del timore del virus: come sottolinea un’analisi condotta da Coldiretti/Censis in merito agli ultimi dati Istat sul commercio al dettaglio, infatti, oltre 6 italiani su 10 hanno preso a spostare i propri acquisti nei negozi tradizionali anziché fare la spesa online.
È un inversione di tendenza, in certo senso storica, tanto che si tratta per l’appunto del primo calo dal 2016; e che può essere interpretata in diverse letture. E per carità, è vero che comprare online è più comodo ed efficiente ed evita di doversi difendere dagli assalti di commessi, di far finta di non aver intravisto l’amica chiacchierona nel reparto frutta o ancora di evitare il collezionista di monetine da un centesimo in fila per la cassa, ma dopo (quasi) due anni di rinunce alla socialità cominci a sentire perfino la mancanza di queste cose. In particolare, secondo i dati, l’esigenza del contatto umano viene avvertita in particolar modo dalle donne (68%) e dai cittadini più benestanti (70%).
Il fenomeno in questione, inoltre, è trainato in primis dai mercati contadini, individuati dal 73% degli intervistati come “il luogo in cui tornati a fare acquisti, spinti anche dalla volontà di recuperare o mantenere il rapporto diretto, di fiducia tra consumatore e azienda agricola”.