Il 2021 chiude con un carrello della spesa che mostra una lieve flessioni dei consumi alimentari, che calano di uno 0,3% dopo un periodo crescita lungo quattro anni (con gli ultimi due in particolare – che d’altronde a stare in casa tutto il giorno viene anche fame). In compenso crescono le bevande (+3,6%); mentre il valore complessivo della spesa ammonta a 87,3 miliardi di euro, il 7,5% in più rispetto alla variazione 2021/2019.
È quanto segnalato dall’ultimo report redatto da Ismea, che parla di un “cedimento di rimbalzo” dovuto all’aumento generale dei prezzi negli ultimi mesi dell’anno. Interessanti soprattutto le settimane immediatamente precedenti al periodo natalizio, con l’industria che tentava di migliorare i risultati di dicembre 2022 e la grande distribuzione che cominciava ad accusare il colpo dell’inflazione e la conseguente risposta dei consumatori.
Incertezze, dunque, che passano per gli aumenti all’energia, alle materie prime e ai trasporti; e che hanno impattato sulle vendite di dicembre che si sono comunque dimostrate meno disastrose delle attese. I fatturati della Gdo, infatti, pur riducendosi dello 0,7% si sono mantenuti del 6,8% sopra ai livelli di dicembre 2019.