Il 2021 è stato, per diverse famiglie italiane, un anno piuttosto particolare a causa dell’alternarsi di piccoli lockdown, periodi di relativa libertà e varie quarantene, ma ciononostante la spesa per i consumi domestici nei primi nove mesi dell’anno ha registrato una flessione positiva dallo 0,7% rispetto al 2020.
A sottolinearlo è l’ultimo Report Ismea sui consumi domestici, da cui emerge anche che lo scontrino è mediamente più alto del 7,7% rispetto all’analogo periodo dell’ormai lontano periodo prepandemico. Più in particolare, salta all’occhio il ritorno della prevalenza della spesa per le bevande (+5,4%) su quella per gli alimenti (+0,1%) e la maggiore popolarità dei prodotti sfusi (+1,3%) rispetto a quelli confezionati (+0,6%).
Non tutto è rose e fiori, tuttavia: se è vero che generalmente uno scontrino più alto è associabile a un carrello della spesa più pieno, bisogna anche considerare che il 2021 ha visto un generalizzato aumento dei prezzi medi di acquisto nella quasi totalità dei comparti. I dati fanno comunque sperare in una maggiore positività nelle aspettative per il futuro, coadiuvata anche dall’uscita delle restrizioni.