Tutta l’UE sta chiedendo ai paesi membri di ridurre la produzione di bestiame da macellazione, magari diminuendo gli allevamenti industriali. Ma ecco che la Spagna ha deciso di andare controtendenza e, in stile bastian contrario, sta aumentando gli allevamenti di maiali superintensivi.
Niente fattorie e allevamenti all’aperto: si parla proprio di allevamenti intensivi, quelli che indignano non solo gli animalisti a causa del fatto che, spesso, non tengono conto del benessere animale, ma anche gli ambientalisti in quanto generano maggiori rifiuti e concorrono al surriscaldamento globale.
Proprio El Pais aveva svolto un’inchiesta con la quale aveva denunciato il riversamento su terreni e acque circostanti di questo tipo di allevamento di liquami e rifiuti vari, con possibili danni perduranti nel corso del tempo.
El Pais ha spiegato che in questi allevamenti gli animali sono costretti a vivere in spazi molto piccoli. Le scrofe da riproduzione vivono in recinti individuali di 60 cm. Qui viene inseminata artificialmente e, del tutto impossibilitata a muoversi, vive, mangia e defeca in questo spazio ristretto, producendo rifiuti che si mescolano a feci, urina e paglia sporca, formando il liquame.
La scrofa produce circa 2 metri cubi l’anno di liquame. Una volta arrivata al momento del parto, dà alla luce 10-12 suinetti per cucciolata. I maialini rimangono con la madre solo 5 settimane, fino allo svezzamento. Questo ciclo, poi, si ripete per due volte l’anno. Ogni gruppo famigliare produce sei metri cubi di liquame al’anno, mentre un allevamento ne produce 60 tonnellate all’anno.
Una volta separati dalla madre, i maialini vengono messi in un altro recinto per andare all’ingrasso in modo da raggiungere i 120 kg in sei mesi (crescono di 5 kg a settimana e il 10% muore durante questo processo). Le fattrici, invece, vengono abbattute dopo tre anni.
Tornando ai liquami, considerando i 3.217 allevamenti industriali attivi in Spagna, ciascuno con almeno 2.000 posti per l’ingrasso degli animali e 750 posti per le scrofe da riproduzione, produce una quantità di liquami e emissioni impressionanti: si parla di 60 milioni di metri cubi di liquame all’anno, un’area che corrisponde al centro di Madrid.
Ogni anno sono 53 milioni i suini che in Spagna vengono destinati alla macellazione e di questi solamente 3 milioni arrivano da allevamenti estensivi. E questo nonostante il ministro del consumo Alberto Garzon avesse già aspramente criticato i macro allevamenti in Spagna, parlando proprio della necessità di ridurre la quantità di carne privilegiandone la qualità e valorizzando le piccole strutture agricole.