Gli spaventosi connotati della carestia stanno prendendo sempre più concretezza in Somalia: secondo il rapporto delle Nazioni Unite, infatti, nel lasso di tempo compreso tra il mese di ottobre e dicembre buona parte del territorio nazionale si troverà a fare i conti con la spietatezza della carenza alimentare, esacerbata dalla crudele morsa della siccità e dall’imperversare degli aumenti dei prezzi alimentari globali. Importante notare, in questo contesto, che di fatto l’intero Corno d’Africa sta affrontando la peggiore emergenza idrica degli ultimi 40 anni, con la quinta consecutiva stagione delle piogge che si sta rivelando un fallimento.
In altre parole, citando direttamente il recente intervento del capo umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, in una conferenza stampa a Mogadiscio, capitale della Somalia “La carestia è alle porte”. Gli esperti sottolineano con preoccupazione come di fatto le attuali previsioni circa la portata e l’intensità dell’ondata di carestia in arrivo siano ben peggiori di quelle del 2010 e del 2011; quando più di un quarto di milione di abitanti – la maggior parte dei quali bambini – morirono di stenti.
Nel caso del 2011, per di più, la dichiarazione ufficiale di carestia è arrivata in netto ritardo – un destino che pare destinato a ripetersi: “Le persone stanno già morendo”, ha detto il capo dell’ICR David Miliband in una dichiarazione. “Durante l’ultima carestia in Somalia nel 2011, la metà di tutti i decessi è avvenuta prima che fosse ufficialmente dichiarata”.