L’impatto delle elezioni Usa si fa sentire dai mercati finanziari fino a quelli delle materie prime agricole con le quotazioni della soia che schizzano al massimo da 4 anni per la prospettiva di un miglioramento dei rapporti commerciali con la Cina che è il principale acquirente mondiale di questa componente base dell’alimentazione negli allevamenti.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei listini per consegne a gennaio 2021 del Chicago Board of Trade, la piazza di riferimento mondiale della contrattazione dei prodotti agricoli.
Il mercato – sottolinea la Coldiretti – scommette sulla ripresa delle relazioni commerciali con il gigante asiatico dopo una lungo braccio di ferro che ha portato alla guerra dei dazi.
Una battaglia commerciale che ha direttamente coinvolto la soia coltivata negli Stati Uniti che si contendono con il Brasile il primato globale nei raccolti, seguiti sul podio dall’Argentina per un totale dell’80% dei raccolti mondiali. La soia – evidenzia la Coldiretti – è tra i prodotti agricoli più coltivati nel mondo, protagonista delle borse merci internazionali perché largamente usata per l’alimentazione degli animali da allevamento nei diversi continenti.
Per sostenere l’aumento del consumo di carne con i propri allevamenti la Cina – precisa la Coldiretti – è il principale acquirente mondiale. Ora il possibile evolversi delle relazioni tra Usa e Cina è destinato a modificare la domanda mondiale di soia con un impatto che riguarda direttamente l’Italia che – conclude la Coldiretti – è il primo produttore europeo con circa il 50% della soia coltivata ma che è comunque deficitaria e deve importare dall’estero.