Evidentemente dall’altra parte dell’Oceano la tendenza del momento devono essere le sfide in tribunale tra i rapper e i colossi del food, beverage & retail. Dopo la lunga diatriba estiva tra Sean “Diddy” Combs e Diageo, conclusasi con quest’ultimo che manterrà la proprietà esclusiva dei marchi del rapper; pare che sia il turno di Snoop Dogg e Walmart di scendere nel ring. O nelle aule di tribunale, ecco.
Similarmente al caso Combs – Diageo, anche qui la cosiddetta pietra dello scandalo è un’apparente tentativo di sabotaggio di un marchio di proprietà del rapper. Niente alcolici a questo giro, però: a spingere Snoop Dogg a fare causa a Walmart è stato il sospetto che il colosso del retail stesse sabotando il suo marchio di cereali tenendolo nascosto nei magazzini.
Snoop Dogg vs Walmart: vediamoci chiaro
La questione è davvero semplice – Snoop Dogg ha fondamentalmente preso a sostenere che il suo marchio di cereali, Snoop Cereal, sia stata – e qui citiamo direttamente una dichiarazione del suo avvocato, Ben Crump – “tenuta intenzionalmente nei magazzini dei negozi Walmart, contrassegnata con il codice ‘nessuna posizione’, impedendo loro di essere collocati sugli scaffali dei negozi”. In altre parole Walmart non avrebbe esposto di propria intenzione i cereali del rapper, impedendo di fatto la loro vendita. Semplice, no?
Snoop Dogg e il suo socio Percy “Master P” Miller hanno affermato di essersi rivolti a Post Brands per una partnership con l’intenzione di distribuire i propri prodotti nei principali rivenditori su scala nazionale. “Tuttavia, nonostante Post abbia accettato la partnership” si legge in una nota scritta da Crump, “l’azienda avrebbe poi sabotato il successo di Snoop Cereal impedendogli di raggiungere i consumatori attraverso pratiche ingannevoli, soprattutto presso Walmart”.
I cereali del rapper avrebbero fatto il loro debutto assoluto il 15 luglio 2023, mettendo a segno “un successo immediato con i clienti che si affrettavano a localizzare e acquistare i cereali”. Qualche mese più tardi, però, pare che il marchio sia sparito nel nulla. Come accennato in precedenza, pare che alcuni dipendenti di Walmart avrebbero poi trovato numerose scatole codificate in maniera che non fossero esposte sugli scaffali.
“In sostanza” conclude Crump “poiché Snoop Dogg e Master si sono rifiutati di vendere interamente Snoop Cereal, Post ha stipulato un falso accordo in cui avrebbero potuto escludere Broadus Foods (questo il nome del brand dei due rapper, ndr) dal mercato, impedendo così che Snoop Cereal fosse venduto o prodotto da qualsiasi concorrente”. In conclusione, i rapper hanno chiesto un risarcimento monetario a a Walmart e Post Brands: staremo a vedere come si svilupperà il tutto.