Snack e merendine banditi da una nuova indagine francese secondo la quale aumenterebbero il rischio di diabete. Il pericolo sale del 15% per ogni incremento del 10% del consumo giornaliero di alimenti ultra processati. Al contrario, l’impiego di alimenti non industriali o solo poco processati si associa a una riduzione del rischio di diabete di circa il 10%.
A rendere noto lo studio condotto da Bernard Srour del Centro di Ricerca di Epidemiologia e Statistica dell’Università di Parigi, la rivista JAMA Internal Medicine. La ricerca ha coinvolto 104.707 partecipanti dai 18 anni in su ed età media 42 anni.
“Questo studio mostra come i cibi ultra processati, tra cui le bibite, i prodotti ricchi in zuccheri, i sughi preconfezionati che sono ricchi in grassi, si associano a un maggior rischio di diabete – dichiara all’ANSA Rosalba Giacco della Società Italiana di Diabetologia e ricercatrice dell’’Istituto di Scienza dell’Alimentazione del CNR di Avellino – tali dati confermano i risultati di altri studi epidemiologici che hanno valutato la relazione tra abitudini alimentari e rischio di diabete su gruppi di popolazioni di diversi paesi europei e americani”.
“Un altro dato interessante emerso in questo lavoro – prosegue l’esperta – è che il consumo di alimenti ultra processati è più alto tra i giovani, nelle persone obese, in quelle meno attive fisicamente e nei fumatori, cioè proprio tra persone con stili di vita poco salutari e alimentazione scorretta nel complesso, caratterizzata da elevato consumo di grassi animali, zuccheri, sale, carne rossa e carne processata e da un basso consumo di cereali integrali, yogurt, semi oleosi, frutta e verdura”.
Fonte: Ansa