Sarà che alla fine si torna sempre dove si è stati bene: Slow Wine Fair, fiera del vino diretta da Slow Food, torna per l’ormai consueto appuntamento bolognese da domenica 25 fino a martedì 27 febbraio. La cornice è sempre la stessa – quella di BolognaFiere, tanto per intenderci – così come il profilo del protagonista assoluto: il mondo del vino, declinato in un migliaio di cantine battenti bandiera italiana ma anche straniera e cinquemila etichette da assaggiare.
Si tratterà, conti alla mano, della terza edizione di Slow Wine Fair – terza edizione che ha visto la propria identità tematica improntata verso un obiettivo importante e ambizioso, reso in maniera più che eloquente dalle parole di Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e coordinatore della Slow Wine Coalition: “Cambiare l’approccio all’agricoltura attraverso la produzione di vino”.
Slow Wine Fair 2024, tra temi e masterclass
Slow Wine Fair si configura, in altre parole, come un interessante appuntamento per i cosiddetti addetti ai lavori, per gli appassionati al mondo del vino e, perché no, anche per i più semplici curiosi; ma in particolare brilla come manifestazione imperdibile per tutti coloro che hanno intenzione di approfondire, con confronti diretti e masterclass, l’importanza e la fertilità del suolo.
D’altro canto, come brevemente accennato in apertura di articolo, la grande incognita della sostenibilità ambientale sarà il perno centrale dell’impianto tematico di Slow Wine Fair: “Le quasi 1000 aziende che esporranno i propri vini alla Slow Wine Fair hanno fatto da tempo una scelta precisa, che va nel senso della drastica riduzione o totale cancellazione della chimica di sintesi” ha spiegato a tal proposito Gariglio durante la conferenza stampa di presentazione del programma completo.
Veri protagonisti di Slow Wine Fair, al di là dell’identità tematica, saranno d’altro canto le stesse cantine presenti. Un gruppo di circa mille aziende di cui più della metà, ha sottolineato ancora Gariglio, “sono certificate biologiche o biodinamiche e indicano con chiarezza come fare agricoltura in modo profittevole e sostenibile, avendo cura della fertilità del suolo, tema portante di questa terza edizione, della salute dell’ambiente e delle persone”.
Conoscere con mano (e con palato, beninteso) è facile: si può optare per un più umile (ma sempre costruttivo) brindisi o, diversamente, partecipare a una delle sedici masterclass in programma, che spaziano da “La biodinamica tra Europa e Sudafrica” ad “Avanti Savoia! Una verticale della mitica Rousanne Cuvée Les Fripons”. Le registrazioni, così come l’acquisto dei biglietti, sono naturalmente già aperte sul sito ufficiale di Slow Wine Fair 2024.