Corey Taylor è il frontman degli Slipknot, band heavy metal (o nu-metal) statunitense che ha fatto e fa tutt’ora la storia di questo genere musicale, e ha definito incerto il futuro dei tour in Europa per il gruppo. Una delle motivazioni è che “il cibo fa schifo“, e lui stesso sarebbe in difficoltà perché solitamente si tiene in forma. Gli Slipknot sono al momento impegnati con numerose date e la (a dir poco) spiazzante affermazione è saltata fuori durante un’intervista condotta da Rock Antenne.
Niente, ultimamente il cibo europeo è davvero poco apprezzato: prima Zaia che accusa l’UE di non sapere nulla sul cibo, poi Lula dal Brasile che si lamenta delle porzioni scarse a Roma, ora ci si mette pure Corey Taylor. Verrebbe da chiedersi con cosa la band si sia nutrita (e a quali nazioni europee si stesse riferendo – anche se il loro tour 2023 coinvolge Germania, Svizzera, Olanda, Danimarca, Italia) di così deludente, al punto da sentire minacciata la propria salute.
The food is Horrible
Riportiamo l’intervista al frontman della band, che risponde sul futuro dei tour.
“Fintanto che fisicamente ce la faccio, e ci sono persone che ci vogliono vedere, continuerò a suonare. Ora, quando la qualità comincerà a scendere, a quel punto sarà il momento di dire basta. É una cosa a cui ho pensato, ci ho già pensato, ho davanti a me forse altri cinque anni di tour come questo. Cerco di prendermi cura di me stesso, faccio esercizio. Ma viaggiare qua (in Europa) è estenuante: il cibo fa schifo, quindi rende difficile prendersi cura si sé stessi.
Però fintanto che riesco a tenere il ritmo voglio continuare così”
E niente, con così pochi indizi e un discorso così generico c’è poco da commentare. Probabilmente si riferisce al cibo dei catering, ma ci piace tanto fare i permalosi sul cibo quindi lanciamo una provocazione.
Che sia una piccola vendetta?
Sarà forse una piccola metallara vendetta a tutti gli anni in cui il cibo americano è stato definito una schifezza-a-priori dagli europei, anche da noi italiani? Caro Corey sappi che, su queste pagine, la tua band e l’american food sono i benvenuti (quante volte abbiamo difeso il vostro caffè, la vostra pizza con ananas, il vostro burro d’arachidi): quindi, non fare di tutta l’erba europea un fascio e non fateci lo scherzo di non suonare più in Italia.