Tranquilli: la sensazione di déjà vu è giustificata, in tutti i sensi. Jannik Sinner trionfa (ancora!) agli Australian Open, e Davide Oldani non si fa (di nuovo) sfuggire l’occasione per dedicargli un piatto speciale.
Niente terra rossa, sintetico, cemento o erba naturale: questa è una partita che si svolge esclusivamente negli spazi digitali della vetrina dei social. E chissà, magari anche (e soprattutto, dovremmo aggiungere) ai tavoli del D’O. D’altro canto il rapporto a distanza tra i nostri protagonisti è ormai ben definito: il primo vince e convince, il secondo omaggia.
Primo appuntamento con i fuochi dell’anno nuovo. Era gennaio 24: il tennista sbancava per la prima volta l’Australia ai danni di Medvedev. Il cuoco festeggiava, con tanto di racchetta. Poi il repeat e il threepeat: US Open e ATP Finals. Sotto la frangia, lo sguardo di Oldani è quello un po’ etereo degli innamorati.
“I’m a Winner… I’m a Sinner!”
Se non c’è due senza tre il quattro vien da sé, dunque. Sinner, dicevamo, vince per la seconda volta consecutiva gli Australian Open, e Oldani esce dal laboratorio con bastone e carota. No, non come stratagemma motivazionale: ma che avete capito? Si tratta del nome del piatto.
Sinner Winner, capitolo quattro. Svolgimento: “Torta di pastinaca, carota, noce pecan e caffè”, si legge nella descrizione del post Instagram, tra un’emoticon e l’altra. La carota, anche questa volta, non manca, ma una domanda rimane inevasa: il tennista numero uno al mondo si farà ora convincere dalla gastrofighetteria o continuerà a festeggiare con hamburger e coca cola?
Per l’occasione Oldani ha anche pensato alla colonna musicale, The Joker della Steve Miller Band, opportunamente rivisitata: “Some people call me the space cowboy, yeah…. Some call me the gangster of love… ‘Cause I’m a picker, I’m a grinner, I’m a winner and I’m a Sinner!”.