Una vicenda che si è trascinata, tra cavilli e polverosi ingranaggi burocratici, per ben quattro anni; salvo poi concludersi con il lieto fine. Singapore ha riconosciuto in maniera ufficiale l’indicazione geografica della Doc Prosecco – una decisione che, come accennato, chiude un percorso intrapreso nel 2019 dall’omonimo Consorzio per ottenere la tutela e la protezione del marchio alla luce della nuova normativa sulla registrazione delle indicazioni geografiche.
Vicenda lunga e tortuosa, dicevamo, innescata in particolare dall’opposizione dei produttori di vino australiani: la domanda presentata dal Consorzio per registrazione della Doc Prosecco, infatti, fu originariamente accolta dall’Ufficio per la Proprietà Intellettuale di Singapore (Ipos), salvo poi infrangersi contro l’opposizione di Australian Grape and Wine Inc. (Agwi), organizzazione che per l’appunto rappresenta i produttori del Down Under.
Il Prosecco ottiene la tutela a Singapore: tutti i dettagli del caso
Il primo tentativo di opposizione, è bene notarlo, fu di fatto rigettato; ma il successivo appello dell’Angwi venne invece accolto in maniera favorevole. Tempestiva, a questo punto, fu la decisione del Consorzio Tutela Prosecco Doc di impugnare la decisione davanti alla Court of Appeal di Singapore, massimo grado di giudizio del Paese, che ha infine deliberato una decisione favorevole alla bollicina veneta.
Il verdetto è chiaro, e sancisce in maniera incontrovertibile che Prosecco è di fatto una indicazione geografica italiana protetta anche a Singapore: si tratta, come potrete immaginare, di un importante tassello nel più ampio mosaico della tutela internazionale della denominazione italiana, anche e soprattutto nei confronti dei produttori australiani.
Lo stesso Consorzio Tutela Prosecco Doc ha voluto sottolineare, tramite una nota stampa, come la decisione delle autorità asiatiche sia forte di un valore ancora più significativo in quanto si tratta della prima volta che la Court of Appeal di Singapore decide in materia di protezione di Indicazioni geografiche.
“Non posso che esprimere, a nome del nostro sistema produttivo, tutta la nostra soddisfazione per il risultato raggiunto” ha commentato il presidente del Consorzio del Prosecco Doc, Stefano Zanette. “Un risultato che premia il lavoro pluriennale che il nostro Consorzio porta avanti a livello comunitario, nazionale e internazionale. Un’attività per la quale mi sento in dovere di ringraziare la nostra squadra e i legali dello studio Bird&Bird che ci hanno assisto sia dall’Italia che a Singapore”.
E il futuro? “L’estensione della protezione della Denominazione a livello internazionale non si fermerà di certo qui” ha spiegato a tal proposito Alessandra Zuccato, responsabile dell’ufficio legale del Consorzio. “Dopo aver coperto i principali mercati, abbiamo già pianificato nuove registrazioni in paesi emergenti, particolarmente rilevanti dal punto di vista turistico, e nelle nazioni in cui la normativa sulle IG è di recente introduzione”.