Brutte notizie da Roma e dintorni: chiudono i supermercati Simply di Ostia, Prati, Monteverde e Centocelle, lasciando un centinaio di dipendenti senza lavoro. Si tratta degli ex punti vendita dei supermercati Simply che, durante la maxi operazione Conad-Auchan, non sono riusciti a passare sotto l’egida di Margherita Distribuzione.
Questo vuol dire che i dipendenti passeranno ora dalla cassa integrazione alla disoccupazione. Partiamo dal Simply di Ostia: qui saranno 40 persone a rimanere senza lavoro. Ventidue hanno acconsentito a farsi licenziare con incentivo entro la fine del mese. E questo perché è andato in fumo anche il progetto di rilevarli e riavviarli da parte del gruppo Tuodì, evitando così i licenziamenti. Il tutto sarebbe dovuto avvenire a fine settembre, ma qualcosa è andato storto.
Alessandro Contucci, segretaro regionale della UILtucs di Roma e del Lazio, ha spiegato cosa sia successo. A settembre, come organizzazioni sindacali, avevano firmato l’accordo per il passaggio del ramo d’azienda e garanzie per tutti i lavoratori con continuità lavorativa sotto l’insegna di InGrande. Solo che quando è arrivato il momento di firmare davanti al notaio, qualcuno si è opposto vanificando tutta l’operazione.
Adesso si cerca di capire chi ha deciso tutto ciò e a chi andrà la proprietà dell’immobile. Voci di corridoio parlano di un marchio della distribuzione alimentare che pare gestirà i locali dopo l’uscita da Margherita Distribuzione. Il sindacalista ha parlato di una gestione legittima, ma di cui a farne le spese saranno i lavoratori storici.
Perdita del posto di lavoro anche per i 13 dipendenti del Simply di via Platani, per i 26 di via Zamparelli e 39 del supermercato Mazzini. In questo caso il problema nasce da un contenzioso fra Margherita Distribuzione e i proprietari dei tre immobili. Per chiudere la controversia, è stato scelto di trasformare la licenza senza assorbire i lavoratori.
Contucci ha ribadito che i sindacati chiederanno a breve un incontro con le istituzioni. E’ innaccettabile, infatti che, soprattutto in via di isole di Capoverde, si continuerà a svolgere un’attività di distribuzione alimentare al dettaglio con nuovi lavoratori lasciando senza lavoro chi per anni è stato un punto di riferimento per i clienti. Secondo i sindacati, tutto è stato fatto solo per abbattere i costi del lavoro: il sospetto è che le nuove assunzioni avverranno a basso costo.