A che serve la diplomazia quando per riallacciare i rapporti con potenze estere attualmente impegnate in un conflitto armato è sufficiente un cin cin? Eh sì, perché stando a quanto raccontato da Silvio Berlusconi pare che diversi ministri russi abbiano cominciato a guardare con torbido astio al nostro caro vecchio Stivale: “In diverse occasioni hanno detto che noi siamo già in guerra con loro” ha raccontato il Cavaliere ai microfoni di La7 “perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina”. Insomma, la situazione è seria: che fare? Il buon Silvio prima indietreggia nascondendosi dietro un velo di reticenza (“Personalmente non posso esprimere il mio parere” spiega nel corso della stessa intervista “ma sono molto molto preoccupato”); ma poi torna alla ribalta facendo ciò che gli viene meglio – rassicurare gli italiani. Sì, i rapporti con Vladimir Putin sono riallacciati. Venti bottiglie di vodka sono una inequivocabile confessione di pace e amore, dopotutto.
“Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin” continua il Cavaliere. “Nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima”. La risposta di Silvio Berlusconi, romantico d’altri tempi, non poteva certo essere da meno: “Io gli ho risposto con venti bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce”. L’avrà scritta tra un appunto e l’altro sulla Meloni?
Ma non è finita qui: Berlusconi conclude l’intervento con una folgorante dichiarazione di amore che scioglierebbe il cuore dei suoi più cinici oppositori. “Io ero stato dichiarato da lui” spiega, riferendosi per l’appunto a Putin “il primo dei suoi cinque veri amici”. A questo punto non ci resta che inoltrare l’appello alle aziende che si occupano di logistica internazionale: fateci sapere se ci sono state altre spedizioni di vodka dal Cremlino, che noi qua siamo curiosi di sapere se anche gli altri quattro hanno ricevuto le lettere dolcissime.